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Caso “Maersk Etienne”: don Ciotti, Cgil e associazioni e realtà del territorio accompagnano gli attivisti di Mediterranea in Tribunale

Caso “Maersk Etienne”: don Ciotti, Cgil e associazioni e realtà del territorio accompagnano gli attivisti di Mediterranea in Tribunale

RAGUSA-ADISTA. Inizia oggi il processo che vede sei attivisti di Mediterranea Saving Humans imputati con l’accusa di favoreggiamento aggravato dell’immigrazione clandestina, per il soccorso di 27 naufraghi effettuato nel settembre 2020 dalla nave Mare Jonio.

Accanto agli imputati, in segno di solidarietà e sostegno, sono arrivati a Ragusa don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e Gruppo Abele, Giuseppe Scifo del dipartimento Immigrazione Internazionale della Cgil e Alfio Mannino segretario regionale di Cgil Sicilia, insieme ad altre associazioni e realtà del territorio impegnate nella difesa dei diritti umani, della legalità e della dignità delle persone.

«Salvare vite in mare viene definito un reato: favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Quindi l'unico modo per non incorrere nell'accusa sarebbe lasciar morire la gente, voltare la testa dall'altra parte? – dichiara don Ciotti –. Viene anche detto che i soccorritori della Mare Jonio ‘hanno tratto un vantaggio economico’ dalla loro opera. Dimenticando che i soldi raccolti dalle ong come Mediterranea servono per tenere le barche in mare e farle arrivare là dove serve aiuto. Quell'aiuto che le istituzioni troppo spesso negano o attivano con ritardo. Non ci sono vantaggi economici per nessuno, ma un salvataggio dell’etica collettiva che altrimenti vedremmo affondare insieme ai corpi dei migranti».

«Ecco il grande paradosso. Per contrastare l'immigrazione illegale, lo Stato italiano dà soldi alle istituzioni libiche, all’interno delle quali agiscono come è ormai noto anche trafficanti di esseri umani. Lo stesso Stato organizza e paga un volo di rientro in Libia per uno di quei trafficanti, prima che possa essere assicurato alla giustizia internazionale. I soldi puliti delle tasse dei cittadini italiani si sporcano di sangue! Finanziano reati contro le persone – sottolinea il fondatore di Libera –.  Quando dei cittadini invece si organizzano per salvare vite, e raccolgono da altri cittadini le risorse per farlo, vengono accusati di violare la legge. Se l’umanità è reato, e la disumanità ragion di Stato, siamo alla fine dell’etica. Stiamo abdicando a tutti i principi della democrazia».

Tra gli imputati, Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans, dichiara: «Favoreggiamento dell’immigrazione, come se fossimo noi a favorire, a volere, che donne, uomini e bambini siano costretti a viaggi della morte, della sofferenza e della tortura, costretti a lasciare tutto e mettersi in cammino per attraversare deserti e mare, a passare confini dove ti chiedono la vita in cambio. Clandestina, come se un essere umano venuto al mondo potesse essere clandestino, o illegale, solo per il fatto di esistere. No, signori giudici, noi non ci difenderemo da una cosa che non esiste.  Noi accuseremo, per le cose che esistono: omissioni di soccorso, lager, stupri, omicidi, tortura, respingimenti di massa. Noi accusiamo chi ha il potere e lo usa, impunito, per fare del male».

 

Foto Mediterranea Saving Humans

 

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