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"Il futuro nelle radici". Iniziativa in ricordo di don Giovanni Rossi, fondatore della Pro Civitate Christiana

ASSISI (PG)-ADISTA. La Cittadella Laudato Si’ di Assisi ha ospitato ieri l’iniziativa “Il futuro nelle radici”, promossa dalla Pro Civitate Christiana nel cinquantesimo anniversario della morte di don Giovanni Rossi, fondatore dell’associazione e tra le figure più originali del rinnovamento ecclesiale del Novecento.

L’evento si è aperto con l’inaugurazione della mostra “Radici”, dedicata al percorso umano e spirituale di don Rossi e alla nascita della Civitate come laboratorio di fede, cultura e dialogo. A seguire, la riflessione dello storico del cristianesimo Giovanni Vian, che ha approfondito la visione del sacerdote milanese e il suo contributo alla vita della Chiesa italiana.

«Quando nel 1939 don Giovanni giunse ad Assisi – ha ricordato Vian – portò con sé un’idea nuova di laicato cristiano: non semplici fedeli, ma laici apostoli, capaci di agire nella cultura, nell’arte, nel teatro e nel cinema per leggere e testimoniare la fede nel mondo contemporaneo». Nelle pagine della rivista La Rocca, da lui fondata, Rossi indicava tre pilastri per la Pro Civitate Christiana: la centralità dell’eucaristia, la fedeltà al Papa e il dialogo libero da condizionamenti di orientamento e di ambito.

Un progetto, ha spiegato Vian, che seppe anticipare molti dei temi che sarebbero poi emersi nel Concilio Vaticano II: la corresponsabilità dei laici, la valorizzazione della cultura come via di evangelizzazione, la tensione tra fede e modernità.

Nel momento dei saluti istituzionali, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha voluto esprimere la propria gratitudine alla Pro Civitate Christiana «per essere un luogo dove i laici, anche quelli che si impegnano in politica, si sentono accolti e valorizzati, parte di quella comunità tutta che è la Chiesa». Un riconoscimento al ruolo della Cittadella come spazio di incontro e confronto tra mondi diversi, capace di unire radici spirituali e impegno civile.

L’assessora Donatella Casciarri, in rappresentanza del Comune di Assisi, ha sottolineato il valore che la Cittadella ha avuto e continua ad avere per la città: «Un luogo dove il mondo religioso e quello laico si incontrano, dove il pensiero ha spesso preceduto i tempi, e dove generazioni di giovani hanno trovato un’occasione di lavoro e di crescita».

Il vescovo di Assisi, mons. Domenico Sorrentino, ha ricordato l’impronta spirituale di don Giovanni Rossi: «Le radici della Pro Civitate sono nella preghiera e nel Cristo al centro. Don Giovanni era un uomo che guardava il futuro e, spesso, ci azzeccava. Anche Pasolini trovò qui ispirazione per la sua visione cinematografica del Vangelo».

A concludere la serata, la testimonianza del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana, che ha espresso un ricordo affettuoso e personale: «Don Giovanni e la Pro Civitate hanno rappresentato un punto di riferimento per la Chiesa italiana, un luogo di grande preparazione e di interpretazione del Concilio». Un legame, quello tra la famiglia Zuppi e la Cittadella, che affonda anch’esso nelle radici: il padre del cardinale, Enrico Zuppi, fu assistente ecclesiastico di don Giovanni Rossi, condividendone lo spirito di rinnovamento e la passione per una Chiesa viva nel mondo.

L’incontro, coordinato da Mariano Borgognoni, presidente e volontario della Pro Civitate Christiana, si è chiuso con un momento conviviale. Questa mattina, la celebrazione eucaristica in memoria di don Giovanni Rossi rinnova il legame profondo tra il fondatore e la città serafica, riaffermando la vocazione della Cittadella Laudato Si’ come spazio di dialogo, accoglienza e formazione cristiana.

 

Foto Pro Civitate Christiana

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