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MINACCIATO DI MORTE MONS. KRÄUTLER, IL VESCOVO AMICO DEGLI INDIGENI DELL'AMAZZONIA

Tratto da: Adista Notizie n° 25 del 29/03/2008

34359. ALTAMIRA-ADISTA. Un milione di reais, cioè circa 400mila euro, è la cifra offerta a chi ucciderà dom Erwin Kräutler, vescovo di Altamira, nello Stato brasiliano del Pará, e presidente del Consiglio indigenista missionario (Cimi), minacciato e aggredito innumerevoli volte negli ultimi anni per la sua coraggiosa lotta a favore degli indigeni e dei contadini (v. Adista n. 60/06). Così sostengono i firmatari del manifesto di solidarietà al vescovo – da dom Tomás Balduino, vescovo emerito di Goiás e co-fondatore della Commissione Pastorale della Terra (Cpt) e del Cimi, a João Pedro Stedile, leader del Movimento dei Senza Terra e di Via Campesina, da Frei Gilvander Moreira, della Cpt di Minas Gerais, a Ivan Valente, deputato del Partito dei lavoratori – allarmati dalle ultime e via via più pesanti minacce contro dom Kräutler. "È in corso - si legge nel manifesto - un piano articolato per assassinarlo", predisposto da "persone con un grande potere economico, probabilmente un consorzio, come quello che uccise tre anni fa suor Dorothy Stang", la missionaria statunitense di 73 anni assassinata il 12 febbraio del 2005 da due pistoleiros nel municipio di Anapú, in Pará, per il suo impegno in difesa dell'Amazzonia e dei senza terra.

Lunga è la lista delle rimostranze dei potenti nei confronti di dom Erwin: "Ha denunciato – scrivono i firmatari – lo sfruttamento sessuale di adolescenti da parte di politici e l’evirazione e l’assassinio di ragazzini nello Stato del Pará; sta denunciando l’attività di latifondisti, grileiros (proprietari terrieri che si sono appropriati di terre in modo illegale, ndr), commercianti di legname e proprietari di aziende agricole che sfruttano lavoro schiavo e distruggono l’ambiente (per la sua vigorosa denuncia della deforestazione in Amazzonia, v. Adista n. 26/08 allegato a questo numero, ndr); ha aperto nella sua diocesi uno spazio di dibattito sulla costruzione della centrale idroelettrica di Belo Monte, che rappresenta una minaccia per le comunità indigene e contadine, ma sta molto a cuore agli industriali del legname e agli imprenditori locali".

Dom Erwin, che oggi vive sotto la protezione della polizia militare del Pará, era rimasto vittima nel 1987 di un assai sospetto incidente automobilistico che gli era quasi costato la vita e in cui era morto un suo amico e collaboratore, p. Salvatore Deiana. Di fronte ai ripetuti attacchi al vescovo, i firmatari del manifesto esigono dal Ministero di Giustizia, dalla polizia federale e dal governo del Pará un’indagine rigorosa e la cattura di quanti stanno pianificando l’assassinio di dom Kräutler.

E le minacce al vescovo cadono in un momento certamente non positivo per la causa dei popoli indigeni in Brasile. Il 12 marzo scorso, infatti, il Congresso ha approvato una legge di bilancio che prevede tagli alle risorse destinate alla politica indigena superiori ai 105 milioni di reais, in particolare nei campi della salute e della demarcazione delle terre, come pure della sicurezza alimentare. "È inammissibile – ha dichiarato il Cimi in una nota di protesta – che nella situazione di caos in cui si trova la politica sanitaria in relazione ai popoli indigeni, vengano realizzati tali tagli". Il governo, ha proseguito, è il responsabile "dell’aumento delle malattie, della denutrizione, delle invasioni di terre e degli assassinii degli indigeni: i tagli evidenziano, ancora una volta, che questi popoli non appartengono alle fasce della popolazione considerate prioritarie". (claudia fanti)

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