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PRODI A “LA CROIX”: GLI PORTAVO A MANO I SOLDI DELL’IRI, MA PER LA CHIESA SONO UN CATTOLICO TROPPO “ADULTO”

Tratto da: Adista Notizie n° 43 del 07/06/2008

34460. PARIGI-ADISTA. In una lunga intervista rilasciata al quotidiano francese la Croix (17-18/5) Romano Prodi, fedele al suo proposito di lasciare la scena politica, traccia un bilancio della sua vita pubblica non privo di amarezza. “Entrando in politica nel 1994 avevo tre scopi”, racconta: “Innanzitutto costruire il Partito Democratico, cosa che è stata realizzata. In secondo luogo, portare tutti le componenti della sinistra, compresa la più estrema, a governare insieme. E lì ho fallito. Infine, il mio terzo scopo, che non è stato realizzato se non a metà: far lavorare insieme i cattolici democratici e i democratici laici per finirla con una divisione secolare”. È proprio sulle relazioni con le gerarchie ecclesiastiche che l’intervista assume i toni di uno sfogo amaro: “Non sono mai stato intervistato da Avvenire - sottolinea Prodi -mentre la Croix mi ha dedicato due pagine nel 2007. Non mi hanno perdonato questa frase: sono un cattolico adulto”. E continua: “Con la presidenza della Conferenza episcopale ho avuto l’impressione di scontrarmi con un’opposizione politica”. Un fatto, sottolinea il quotidiano, sembra aver colpito particolarmente il professore: l’aspra critica ricevuta alle sue misure in favore degli esclusi. Dichiara infatti: “Li ho chiamati per telefono dicendo: prima non c’era niente. Non ho avuto risposta”.

Romano Prodi si è incontrato quattro volte con Benedetto XVI, mentre di occasioni di incontro con il suo predecessore, Giovanni Paolo II, ne ha avute molte di più: anche in virtù del ruolo di presidente dell’Iri rivestito da Prodi negli anni ‘80. Il quotidiano francese racconta infatti: “Questi legami profondi datano a partire dagli anni ’80 quando Romano Prodi presiedeva l’Iri, gruppo che aveva nella sua orbita il Banco di Santo Spirito, legato alla Chiesa. L’abitudine voleva che una parte dei profitti fosse rimessa al papa brevi manu. Romano Prodi si recava lui stesso in Vaticano”.

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