PAX ROMANA
Tratto da: Adista Documenti n° 83 del 25/07/2009
La Chiesa cattolica honduregna, per mezzo del suo organismo superiore, la Conferenza episcopale, ha dato pieno appoggio al golpe militare che ha destituito l’autorità costituzionale e militarizzato il Paese. Nel comunicato in cui dà la sua approvazione al colpo di Stato, essa cita l’or-dine di cattura della Corte Suprema in cui si accusa il governo costituzionale di "tradimento della patria, abuso di autorità e usurpazione delle funzioni a danno dell’ammi-nistrazione pubblica e dello Stato honduregno". Ciò vuol dire che, in Honduras, tutto è stato fatto nel rispetto delle norme costituzionali.
Dopo questa chiara approvazione del golpe, la massima gerarchia ecclesiastica ripropone, in tono mieloso e ipocrita, gli inviti "al dialogo, al consenso e alla riconciliazione", che renderebbero possibile la pace in accordo alla raccomandazione di Gesù, contenuta nel Vangelo di Giovanni, citata al termine del documento ecclesiastico: "Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore".
Ebbene, qual è la pace che il mondo dà? Cosa si intende qui per "mondo"? "Il mio regno non proviene da questo mondo", è l’espressione tradotta normalmente con "il mio regno non è di questo mondo". "Questo mondo" è quello che si trova nelle mani di Satana, ossia dell’impero romano. Da questo, dai suoi valori, dai suoi principi, non proviene il regno di Gesù. Esso proviene da altri principi, con un’altra concezione di potere, il potere che è servizio, simboleggiato dalla lavanda dei piedi che Gesù ha realizzato con i suoi discepoli.
È questo nuovo mondo, quello di Gesù, che dà la vera pace, non come il mondo la dà. Chiaro e contundente è lo scontro tra queste due concezioni di pace: quella che dà il mondo, cioè l’impero, la pace del cimitero, quella proposta dalla gerarchia ecclesiastica honduregna; e quella che propone Gesù, la pace che è costruita tra fratelli, sfidando l’impero. Di fronte alla pax romana, basata sull’annien-tamento di quanti non si sottomettono, la pace che è costruita tra popoli fratelli.
Il fraintendimento della concezione di pace proposta da Gesù, interpretata come la pace che propone il potere di dominazione, ha la stessa lunga storia dei poteri dominatori. Già nel IV secolo Eusebio di Cesarea sintetizzava la visione teologica della Chiesa in tre principi - un solo Dio, una sola Chiesa, un solo Impero - che hanno costituito la base all’affermazione di Paolo Orosio, secondo cui "la pace di Cristo è la pace dell’impero", la celebre "pax romana".
La gerarchia ecclesiastica è coerente. È sempre contro i movimenti popolari e i governi che li rappresentano, quando questi propongono determinate riforme a cui le grandi imprese si oppongono. Così avviene in Venezuela, in Bolivia e in Ecuador, per citare i casi più significativi. Così avviene anche nel nostro Paese.
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