DIFENDERE LA COSTITUZIONE, RILANCIANDO LA COSTITUZIONE. INCONTRO NAZIONALE DEI COMITATI DOSSETTI
Tratto da: Adista Notizie n° 50 del 19/06/2010
35650. BOLOGNA-ADISTA. Una giornata per la Costituzione. A partire da una domanda, formulata da Raniero La Valle: “Chiediamo ai partiti come e che cosa intendano fare per difendere la Costituzione”. È stato il tema attorno al quale si sono confrontati, lo scorso 4 giugno al convento di San Domenico di Bologna, oltre 500 partecipanti – cittadini, giuristi e politici dell’opposizione – provenienti da tutta Italia, convocati dai Comitati Dossetti per la Costituzione, presieduti dallo stesso La Valle (v. Adista n. 17/10).
Non una “difesa statica della Costituzione – ha detto La Valle – ma il rilancio del costituzionalismo interno e internazionale, che non è solo la difesa dell’esistente, ma è la promozione di un dover essere, di una giustizia che è ricavata non dai cieli delle idee, ma dal vissuto storico e dalle conquiste più alte dell’umana civiltà. Sviluppare il costituzionalismo in Italia vuol dire incrementare la Costituzione non per dare più potere al potere, ma per accrescere la sfera dei diritti, delle garanzie, delle libertà e dei doveri di solidarietà sociale”.
Sul futuro del Paese, due i problemi ancora aperti, emersi all’assemblea di Bologna. Il primo, posto dai giuristi, riguarda l’intreccio tra riforma della legge elettorale e difesa, attuazione e sviluppo della Costituzione. L’attuale legge elettorale, in un sistema bipolare, liquida infatti la rappresentanza neutralizzando la funzione democratica del Parlamento, mette la Costituzione in balia di maggioranze artificiali precostituite, riduce l’elettorato a fruitore di messaggi televisivi, espelle dalla politica la possibilità dell’alternativa, fa scomparire la sinistra stretta tra l’esigenza di larghe alleanze per la difesa repubblicana e l’impossibilità di partecipare a governi che non rispondano alle domande di cambiamento del proprio elettorato. Un problema a cui sono state date risposte diverse: il giurista Luigi Ferrajoli ha proposto di inserire nella Costituzione il principio della proporzionale, Rosi Bindi un nuovo equilibrio tra potere esecutivo e legislativo, Rocco Buttiglione il sistema elettorale proporzionale alla tedesca. Quanto alla difesa della Costituzione, l’opinione comune è stata che, salvo eventuali circoscritte modifiche per migliorare il funzionamento del sistema, questo non è il tempo di riforme costituzionali, e non c’è nessun “tavolo delle riforme” a cui accedere, perché il risultato non potrebbe essere oggi che uno stravolgimento della Costituzione e dello stesso ordinamento democratico-parlamentare.
Il secondo problema è stato posto da Paolo Ferrero: a partire dalla constatazione che il bipolarismo è il vero attacco alla Costituzione – perché espelle dalla politica la possibilità dell’alternativa – il segretario della Federazione della Sinistra propone un patto repubblicano per invertire il processo di degrado politico e istituzionale e battere le destre, senza però il coinvolgimento della sinistra in governi di cui non potrebbero condividere scelte e programmi, ma con un unico obiettivo: il cambiamento della legge elettorale. Una proposta peraltro non molto distante da quella della “costellazione democratica” avanzata mesi fa da Raniero La Valle e dalla Sinistra Cristiana (v. Adista nn. 98 e 108/09).
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