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Segnali di speranza

- Andalusia. Trent'anni di reale socialismo hanno reso possibile l'utopia del benessere collettivo

Tratto da: Adista Contesti n° 54 del 26/06/2010

Antonio Cuesta, corrispondente in Turchia dell’agenzia “Prensa latina”. Tratto da “Rebelión” (26/5/2010). Titolo originale: “Marinaleda constituye un ejemplo de que es posible construir hoy la sociedad que queremos para mañana”

 

Il sindaco di Marinaleda (Siviglia, Spagna), Juan Manuel Sánchez Gordillo, ha concluso oggi (26/5) una visita ufficiale in Turchia di quattro giorni, invitato dal partito di sinistra Libertà e Solidarietà (Ödp), durante la quale ha esposto il suo modello di governo municipale democratico e anticapitalista.

Al suo arrivo a Istanbul, Gordillo ha indetto una conferenza stampa nel corso della  quale ha spiegato ai media turchi le linee fondamentali della gestione comunitaria a Marinaleda e ha criticato il sistema capitalista. Per il dirigente andaluso “il capitalismo è un sistema terrorista perché si basa sulla disuguaglianza, la violenza e l’ingiustizia, e ha provocato la crisi economica che sta vivendo il Pianeta”; Gordillo ha accusato poi “l’egoismo infinito della borghesia finanziaria” di essere la causa “della frode più grande a livello mondiale degli ultimi 50 anni”.

Gordillo si è appellato all’unione internazionale della classe operaia, dato che “la crisi dei ricchi la stiamo pagando noi poveri” e a farla finita una volta per tutte con il sistema capitalista fondando un altro modello in cui l’essere umano sia al centro dell’economia.

Per il leader rivoluzionario questa alternativa dovrebbe prevedere: la nazionalizzazione delle banche; la fine dell’attuale modello agrario e la scommessa della sovranità alimentare; che la terra, l’acqua e le sementi non possano essere considerate merci ma un diritto dei popoli; mettere l’energia al servizio delle popolazioni e non delle multinazionali; considerare le abitazioni come un diritto delle famiglie e delle persone e non come un oggetto di speculazione; il rispetto della natura prima di qualsiasi interesse economico.

 

Democrazia economica

 

Gordillo ha anche riportato dettagli concreti dell’esperienza di Marinaleda. In questo senso ha spiegato come grazie alla lotta sostenuta negli anni contro i latifondisti, la comunità abbia conquistato terre destinate alla produzione collettiva e a partire da qui si sia generata una agroindustria locale.

I lavoratori giornalieri sono passati dal lavorare un mese all’anno a cooperare in un progetto collettivo che genera pieno impiego e benefici per la comunità. “A Marinaleda abbiamo reso reale la massima che dice che la terra è di chi la lavora”, ha spiegato Gordillo.

I benefici sociali ed economici sono indubitabili: non c’è paragone, è diminuita l’emigrazione e tutti i vantaggi ritornano ai lavoratori e al popolo. Si è realizzata così la democrazia economica.

 

Democrazia politica

 

La proposta alternativa di Marinaleda ha anche la sua espressione nel campo politico, e non poteva essere altrimenti. Secondo quanto ha spiegato il suo sindaco, la democrazia diretta e partecipativa permette che siano gli abitanti a decidere in piena libertà sui loro interessi. L’assemblea comunale si trasforma in questo modo nel massimo organo decisionale, al di sopra del consiglio municipale, su questioni come le tasse, il bilancio municipale, i programmi sociali, abitativi, ecc. Tutti gli incarichi pubblici sono revocabili dall’As-semblea.

I cittadini decidono sui loro problemi, in modo che Marinaleda funzioni come una comune in cui i lavoratori decidono delle loro vite e in cui i responsabili politici sono i primi in lotta e gli ultimi al momento di trarre benefici. L’etica è fondamentale nella politica, ha rimarcato Gordillo.

 

Democrazia sociale

 

Il terzo obiettivo è stato quello di perseguire una democrazia sociale e in questo senso il simbolo principale di questa conquista è stato il programma municipale di alloggi. Il municipio aveva bisogno di case, destinate però a chi non ha risorse: i lavoratori e i loro figli. Questo programma si è materializzato in costruzioni di 90 mq con tre stanze e cortile di 100 mq, per le quali il comune ha fornito i progetti tecnici necessari, i materiali e gli operai, mentre il beneficiario ha messo a disposizione il suo lavoro durante la costruzione e 15 euro mensili una volta finita.

Ma si sono costruiti anche asili pubblici a un prezzo ancora più basso delle abitazioni, strutture sportive e per il tempo libero gratuite e un servizio di aiuti agli anziani offerto da volontari.

L’allegria è un diritto del popolo e per questo motivo si organizzano festival e le cosiddette “domeniche rosse” in cui i cittadini si aiutano e condividono il loro tempo per migliorare i giardini e le strade pubbliche.

 

Raggiungere l’utopia

 

Per Gordillo Marinaleda costituisce l’esempio che è possibile costruire oggi la società che vogliamo per domani. “L’utopia non è niente che non si possa raggiungere lottando: l’utopia del pieno impiego, l’utopia di una casa per tutti, l’utopia che la terra sia di chi la lavori, i benefici per chi li produce e il benessere per tutta la società, l’utopia che non ci siano né dirigenti né sottoposti”.

Bisogna essere ottimisti, ha sottolineato, perché “l’ottimismo è di sinistra e rivoluzionario, il pessimismo di destra e reazionario”.

 

Crisi spagnola

 

Interrogato circa l’impatto della crisi in Andalusia e in Spagna, Gordillo ha sottolineato che la crisi ha svelato che il mito del mercato che si autoregola è una menzogna e nel caso spagnolo il problema è dovuto al fatto che l’economia era basata fondamentalmente sulla speculazione immobiliare: “Ci sono 4 milioni di abitazioni vuote e milioni di persone senza casa”.

Come soluzione ha proposto l’unione della sinistra sindacale e politica, la lotta e la mobilitazione creativa della popolazione. “Bisogna andare verso un’economia produttiva e solidale”, ha puntualizzato.

Durante la giornata di domenica e lunedì (23-24 maggio), Sánchez Gordillo ha visitato le località di Samandað e Aknehir, nel sudest del Paese, dove dalle ultime elezioni municipali governa l’Ödp. Qui ha avuto diversi incontri con dirigenti politici e cittadini per spiegare il suo modello alternativo postcapitalista.

Martedì (25 maggio), a conclusione della visita, in occasione di un incontro pubblico a Istanbul è tornato a insistere sulla necessità della lotta per porre fine all’ingiusto e criminale sistema capitalista. La sua esposizione era accompagnata da un breve documentario sulla storia, il funzionamento e i risultati raggiunti a Marinaleda in 30 anni, e la partecipazione del pubblico ha permesso di approfondire alcuni aspetti come l’organizzazione delle cooperative, la questione di genere o la fattibilità del progetto di fronte agli attacchi della borghesia e del fascismo. Gordillo ha ricordato che si perdono solo le battaglie che si abbandonano e che abbattere il capitalismo è una lotta molto dura e difficile ma non impossibile.

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