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FILIPPINE: VESCOVI E CONTADINI INSIEME PER LA RIFORMA AGRARIA

Tratto da: Adista Notizie n° 24 del 23/06/2012

36753. MANILA-ADISTA. Nuovo capitolo nella lotta che vede i vescovi delle Filippine a fianco dei contadini per l’attuazione della riforma agraria. Già nel 2009 furono proprio le pressioni esercitate dall’episcopato a garantire l’approvazione del Carper (Comprehensive Agrarian Reform Program Extension with Reforms), vale a dire l’estensione per altri 5 anni del Carp (Comprehensive Agrarian Reform Program) promulgato nel 1988 dall’allora presidente delle Filippine, Corazón Aquino (madre di Benigno Aquino che al momento ha in mano le redini del Paese) allo scopo di ridistribuire ai contadini 10 milioni di ettari in dieci anni, e rinnovato dieci anni più tardi fino al 2008.

Come allora, anche oggi i vescovi sono in prima linea chiedendo la completa attuazione del Carper, che prevedeva una spesa di 150 miliardi di pesos per l’acquisto e la ridistribuzione delle terre alle famiglie dei braccianti. Aquino per ora non ha prestato fede a questo impegno: quest’anno la presidenza, a fronte della richiesta avanzata dal Dipartimento per la Riforma agraria (Dar) di stanziare 30 milardi di pesos di budget, ha approvato un finanziamento di soli 18 miliardi (Inquirer, 7/6). Inoltre l’obiettivo indicato dal Dar, che aveva garantito la ridistribuzione di 383.515 ettari di terreno entro la fine del 2011, è stato attuato per meno della metà facendo apparire sempre più irreale il completamento della riforma prima della sua scadenza nel 2014. Complessivamente circa 1 milione di ettari di terra non è stato ancora distribuito.

Per questo, in concomitanza con la marcia di 10 giorni organizzata da contadini provenienti da tutto il Paese diretta al palazzo presidenziale, una trentina di vescovi (tra cui l’arcivescovo di Manila Luis Antonio Tagle) ha sottoscritto la lettera aperta al presidente Aquino preparata dal vescovo ausiliare della capitale, Broderick Pabillo, a capo del dipartimento per le Azioni Sociali della Conferenza episcopale (Cbcp), e Fr. Marlon Lacal, direttore esecutivo dell’Association of Major Religious Superiors del Paese. «Dio ama i poveri», si legge nella lettera del 1° giugno. «Dio ascolta i lamenti dei poveri nella persona degli agricoltori che per generazioni sono stati schiavizzati nelle aziende che non possiedono, intrappolati in una vita di dipendenza e privati della loro dignità di esseri umani». «Dio – proseguono i firmatari – era con gli agricoltori quando il Carp e il Carper sono stati emanati. Un assaggio della Terra Promessa che sembrava a portata di mano». «I dati, tuttavia, mostrano che la realizzazione del Carper è stata consistentemente inattuata, soprattutto per quanto concerne il Lad (l’acquisizione e distribuzione della terra)». «In questa terribile situazione, i contadini diventano irrequieti e disperati. Temono i venti dell’agosto 2014, quando scadrà l’estensione del Carp. Hanno lottato per la riforma agraria per decenni e temono che sarà tutto vano». «Le chiedono – concludono i vescovi – di usare il suo enorme capitale politico per realizzare la visione del Carp distribuendo tutti i restanti terreni agricoli interessati dal provvedimento e stanziando i necessari servizi di sostegno e finanziari che possono aiutarli a divenire proprietari-coltivatori». (ingrid colanicchia)

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