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Una guida per costruire una società conviviale. Ripensare il mondo con Ivan Illich

Tratto da: Adista Documenti n° 38 del 01/11/2014

DOC-2666. BOLOGNA-ADISTA. Se «il mondo attorno a noi si sta frantumando», trascinando nel suo crollo «le idee che negli ultimi 200 anni hanno formato il pensiero moderno», non rimane forse altro da fare, in questi tempi divenuti oscuri, che «prendere in mano una candela». Ed è in questo compito solo apparentemente di scarsa ambizione che può risultare davvero prezioso l’insegnamento di un profeta dello spessore di Ivan Illich, come evidenzia l’intellettuale “de-professionalizzato” messicano Gustavo Esteva, cofondatore dell’Università della Terra di Oaxaca, nel libro da lui curato Ripensare il mondo con Ivan Illich, edito da Hermatena (casa editrice attiva dal 2001, ispirata a una celebre accademia culturale nata a Bologna alla metà del Cinquecento) nella nuova collana “Ripensare il mondo” coordinata da Aldo Zanchetta e della quale questo libro segna l’esordio (pp. 304, euro 21). Non un libro accademico, chiarisce Esteva, ma una raccolta di saggi brevi che indicano come la sua opera possa servire da «guida utile per comprendere ciò che sta succedendo al mondo» e come si possa «resistere all’orrore che si diffonde» partecipando «alla costruzione di un mondo conviviale dotato di senso».  

Profeta Illich lo è stato sicuramente. Perché se un profeta, scrive Esteva richiamando proprio il suo pensiero, «non è colui che possiede la sfera di cristallo, ma colui che sa leggere correttamente il presente e scoprire le sue linee di forza più profonde, togliendo i veli che le occultano», ebbene, Ivan Illich «anticipò con stupefacente lucidità l’odierno disastro, la decadenza di tutte le istituzioni, il modo in cui, una dopo l’altra, hanno iniziato a produrre il contrario di ciò che vorrebbe giustificare la loro esistenza».

E tanto più è possibile apprezzarne il pensiero in un momento di crisi come l’attuale, potendo il termine crisi indicare, come segnalava Illich «l'attimo della scelta, quel momento meraviglioso in cui la gente all'improvviso si rende conto delle gabbie nelle quali si è rinchiusa e della possibilità di vivere in maniera diversa». Che oggi può significare, evidenzia Esteva, un momento di risveglio collettivo determinato dall’«evidenza del fatto che i supposti rimedi che si stanno applicando aggravano i problemi anziché risolverli». E alla crisi fa esplicito riferimento il capitolo scritto da Aldo Zanchetta, il quale mostra come Illich abbia saputo prevedere la crisi, comprendendo «prima di altri le negatività nascoste nella mitologia dello sviluppo», coglierne le conseguenze e offrire una «cassetta degli attrezzi» intellettuali per affrontarla. Ne riportiamo qui di seguito ampi stralci (il libro può essere richiesto ad Adista, tel. 06/6868692, e-mail: abbonamenti@adista.it, oppure acquistata online sul sito www.adista.it). (claudia fanti)

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