
Missionari comboniani: Decreto Salvini contro dottrina sociale e Costituzione
«Il Decreto Salvini è da riscrivere»: è senza appello la condanna dei missionari comboniani, pubblicata sul sito di Nigrizia mercoledì scorso. Nella «denuncia-appello», sottoscritta anche dall'Associazione Missionaria Internazionale (AMI), i religiosi manifestano «totale disaccordo» nei confronti del provvedimento, «perché considera l’immigrazione principalmente come un problema di ordine pubblico» e, cancellando di fatto i loro diritti fondamentali, «rischia di incrementare ancora di più la percezione che i rifugiati siano una minaccia per la sicurezza dei cittadini italiani, e non persone da proteggere».
Il DL Salvini peggiora il quadro normativo, colpisce mortalmente lo Sprar nonostante rappresenti un'esperienza positiva e virtuosa di accoglienza e integrazione nelle comunità, produce “clandestini” e li costringe a detenzioni prolungate nei grandi centri di accoglienza.
«Come cristiani e missionari – affermano i comboniani – riteniamo che l’impianto generale della legge sicurezza e immigrazione sia in netto contrasto con la dottrina sociale della Chiesa e gli insegnamenti di papa Francesco e dei suoi predecessori, che costantemente invitano all’accoglienza di profughi e immigrati, incoraggiandone l’integrazione nella società».
Il documento si conclude con un appello al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, «affinché si rifiuti di apporre la propria firma al decreto immigrati e sicurezza ed esiga che venga riscritto nel rispetto dei principi di fondo della Costituzione italiana e delle convenzioni internazionali in materia di immigrazione».
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