
#WelcomingEurope: evento conclusivo dell'iniziativa dei cittadini europei per l'accoglienza
Per la chiusura ufficiale della Campagna europea “#WelcomingEurope-Per un'Europa che accoglie” i promotori – per l'Italia, Radicali Italiani, FCEI, Legambiente, Cnca, Fondazione Casa della Carità, Oxfam, Comitato Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos, AOI, Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione e lo sviluppo, ActionAid, A Buon Diritto, Acli, Arci, Baobab Experience, CILD, con l'adesione di Altromercato, Banca Etica, Centro Astalli, Caritas, Migrantes e Sant'Egidio, Libera e Cgil e altri – hanno organizzato domani, presso l'Aula dei Gruppi della Camera dei Deputati (via Campo Marzio 78), l'evento “Siamo noi l'Europa che accoglie”.
Lanciata nell'aprile 2018 a Palazzo Madama, l'iniziativa dei cittadini europei si rivolge alla Commissione Ue indicando tre cambiamenti principali da apportare alle politiche migratorie dell'Unione: la decriminalizzazione della solidarietà, la promozione dei “corridoi umanitari” e il sostegno ai migranti che hanno subito abusi alle frontiere (qui il testo completo delle proposte).
Nel corso dell'iniziativa – che farà il punto sulla raccolta firme nei Paesi europei coinvolti – sono previsti gli interventi di Edoardo Zanchini (Legambiente), Paolo Pezzati (Oxfam Italia-AOI), Luca Negro (FCEI), Roberto Zuccolini (Comunità di Sant'Egidio), Sara Prestianni (Arci), Marco Bertotto (Medici senza frontiere), Salvatore Fachile (Asgi), Piero Mangano (Cnca), Marco De Ponte (ActionAid Italia), Riccardo Magi (Radicali Italiani). Invitati, tra gli altri, anche Emma Bonino, Luigi Manconi (A buon diritto), Alessandro Franceschini (Altromercato), Guido Armellini (Chiesa metodista di Bologna), Enrico Calamai (Verità e Giustizia per i Nuovi Desaparecidos), Filippo Miraglia (Arci).
Momento forte della giornata, la testimonianza di Sean Binder, volontario irlandese arrestato con l’accusa di spionaggio, traffico di esseri umani e riciclaggio per aver salvato alcuni profughi, tuffandosi in mare a Lesbo aiutato dalla campionessa di nuoto e rifugiata siriana Sara Mardini. «Sean è stato rilasciato su cauzione dopo oltre 100 giorni di carcere a dicembre scorso – racconta l'Arci nel comunicato di invito all'evento – e ora è in attesa della sentenza. Entrambi rischiano 25 anni di carcere e sono uno degli esempi più noti di criminalizzazione dell'aiuto umanitario».
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