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Il Congresso delle Famiglie, tra oscurantismo cattolico e propaganda sovranista

Il Congresso delle Famiglie, tra oscurantismo cattolico e propaganda sovranista

Il World Congress of Families (WCF) – il Congresso Mondiale delle Famiglie che si terrà a Verona dal 29 al 31 marzo – altro non rappresenta che «un’operazione politica della destra che non vuole leggere i segni dei tempi e che si fonda su pretesi “valori” che non hanno radice nell’Evangelo». Non ha dubbi Noi Siamo Chiesa (NSC), movimento di riforma ecclesiale che, a pochi giorni dall'evento «ampiamente contestato», ha diffuso un fermo comunicato stampa. Secondo NSC, Il WCF «tenta di usare “valori” presentati come positivi per rafforzare la linea delle identità ideologiche e sovraniste delle destre non solo europee». Lo stesso discorso vale per le destre italiane, che accolgono l'evento mondiale per sfruttarne il patrimonio simbolico e dottrinale nella prospettiva di raccogliere un più ampio consenso delle elezioni europee del 26 maggio prossimo. Per questa ragione, nonostante il botta e risposta tra i due alleati di governo, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, che si è concluso con la proibizione per i promotori di utilizzare il logo della Presidenza del Consiglio dei Ministri, una folta schiera di amministratori locali e parlamentari afferenti alla Lega ha dichiarato di aderire e partecipare al congresso.

«I contenuti del congresso sono di fatto tesi a proporre la subordinazione della donna nella coppia ed una concezione autoritaria della famiglia e della società», princìpi nei quali «un’area marginale del mondo cattolico si riconosce». Sull'evento, inutile dirlo, il mondo cattolico è spaccato e le gerarchie balbettano mezzi “si” e mezzi “no”: «La linea ufficiale ha preso le distanze, ma molto ambigua è stata la posizione del Card. Parolin che ha detto di condividere il programma, ma non le modalità dell’iniziativa. Censurabile l’iniziativa del vescovo di Verona Giuseppe Zenti di intervenire al congresso».

Secondo NSC però il Vangelo, in merito, è chiaro: «Non parla di casistiche, non demonizza nessuno, mostra esempi, invia messaggi di misericordia, parla del “sabato” (Mc 2,27) per denunciare le ipocrisie che, ora come allora, si nascondono dietro i “principi non negoziabili” e i decaloghi che elencano i peccati mortali e quelli veniali. La logica di questo congresso è opposta e non concepisce di prendere atto dei segni dei tempi per una etica esigente che guardi alla qualità delle relazioni piuttosto che alle sole norme canoniche e civili».

La famiglia, chiarisce NSC, rappresenta «una realtà in evoluzione» e il suo contributo più importante nella società attuale, alla luce del Vangelo, «è costituito dalla testimonianza di valori che vanno controcorrente rispetto alle logiche individualiste, utilitaristiche e consumiste», oggi vincenti.

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