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Online Genitori Fortunati 2019, un libro per vivere da credenti l'omosessualità dei figli

Online Genitori Fortunati 2019, un libro per vivere da credenti l'omosessualità dei figli

Tra il 12 maggio e i primi di giugno, in Italia e in altri Pesei d'Europa (per la prima volta anche in Ungheria), si svolgeranno le annuali veglie di preghiera e riflessione per il superamento dell'omotransfobia, che si celebrano in occasione della Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia del 17 maggio, giorno in cui, nel 1990, l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha rimosso l'omosessualità dalla sua lista internazionale delle malattie mentali.

Proprio il 17 maggio, i volontari del “Progetto Gionata. Portale su fede e omosessualità” distribuiranno la seconda edizione di Genitori Fortunati. Vivere da credenti l’omosessualità dei figli, volumetto edito da “La Tenda di Gionata” che raccoglie le testimonianze di genitori cristiani con figli Lgbt (della prima edizione, diffusa l'anno scorso, si è parlato anche qui). Oltre alla versione cartacea – che sarà consegnata anche a vescovi, biblioteche di facoltà teologiche, parrocchie, ecc. per una più ampia e capillare diffusione nel mondo cattolico – Progetto Gionata ha predisposto una versione digitale, con una nuova veste grafica e contenuti inediti rispetto al 2018, che si può scaricare e diffondere gratuitamente. L'auspicio è che questo piccolo strumento per la conoscenza di un mondo complesso e in cammino possa arrivare nelle mani di quante più persone possibili, soprattutto di «quei genitori che sono ancora frastornati dalla scoperta dell’omosessualità dei figli e che potrebbero trovare consolazione nel leggere le storie di altri genitori che hanno fatto la loro stessa esperienza».

«Quella dei genitori di figli Lgbt (Lesbiche, gay, bisex e trans) è una pressante richiesta di ascolto alla società civile e alla Chiesa», scrive in prefazione don Gian Luca Carrega (direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura della diocesi di Torino e, su mandato dell'arcivescovo, responsabile della pastorale per le persone Lgbt e per i loro familiari), «perché si accorgano della loro esistenza e non li trattino come estranei. È una richiesta di dialogo, non l’imposizione di un modo di pensare. C’è una bella differenza tra il chiamarsi in disparte e l’essere buttati fuori. La denuncia dell’isolamento ecclesiale nel momento della prova fa rabbrividire e ci fa interrogare profondamente sul senso del nostro essere Chiesa. Dovremmo essere noi pastori ad andare in cerca della “pecorella smarrita”, di chi fa più fatica e di chi si sente discriminato e invece siamo persino capaci di allontanare dall’ovile chi è dentro il recinto».

I responsabili del sito invitano infine utenti e lettori a raccontare la propria esperienza, inviando una testimonianza all'indirizzo email tendadigionata@gmail.com. I contenuti inviati saranno accolti, vagliati e pubblicati nella sezione del sito “Altre storie” (https://www.gionata.org/tag/altrestorie)

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