
Lettera al papa di un cappellano carcerario: disagio nei confronti dei silenzi della Chiesa sugli abusi
Don Vincenzo Russo, cappellano del carcere di Sollicciano, a Firenze, ha scritto una lettera a papa Francesco sulla spinosa questione degli abusi sessuali perpetrati dagli “uomini di Dio” sui minori, nella quale denuncia i silenzi e complicità della Chiesa e nella quale chiede, al contempo, una seria «presa di coscienza collettiva, un salto culturale» per rilanciare la credibilità della Chiesa. Ne dà notizia il Redattore Sociale in una notizia del 7 maggio. La Chiesa cattolica, superando le difficoltà e le resistenze manifestate da numerosi ecclesiastici, è chiamata ad «affrontare un cammino di dolore e di vergogna, che è la sola strada possibile per arrivare a cogliere, nella sua interezza, le questioni sul tappeto per arrivare ad una possibilità reale di superamento positivo».
L'attuale passaggio storico richiede dunque un afflato di verità, di «sollevare il velo pesantissimo che si è depositato nel tempo su questo "cancro" che sta metastatizzando la Chiesa. La pedofilia è la metastasi maligna di un cancro originario più grave, mortale, che è l'abuso»
Non solo: don Russo invita papa Francesco ad affrontare la questione in ambiti pubblici della Chiesa, con percorsi «di autocoscienza», «di riflessione collettiva, di messa in discussione di concetti e pratiche, non nei confessionali o in rapporti individuali, ma in ambiti collegiali, le parrocchie, le congregazioni, le comunità, con tutti coloro che hanno un qualche interesse ad esserci e a parlare, a capire e ad andare avanti».
Da fiorentino, il cappellano ricorda bene lo scandalo di don Lelio Cantini, ex parroco della Regina della Pace, accusato «di abuso plurimo e aggravato nei confronti di minori», dimesso dallo stato clericale nel 2008, morto nel 2012: «Nel maggio 2011 il giudice ha riconosciuto fondata l’accusa del Pm che incolpava don Lelio Cantini di abusi su minori perpetrati da 20 anni, ma in tutto questo tempo il silenzio della Curia è stato assordante. Cresce il disagio nei confronti del defunto prete abusatore, mostro o malato che sia, ma cresce anche attorno ai silenzi della Curia che appaiono coperture».
«Vorrei ritrovare l'entusiasmo degli inizi, quando sognavo di aprirmi ad una vita piena di senso, di relazioni improntate al Vangelo», conclude don Russo. «Coltivo ancora quel sogno. Per la salvezza della nostra Chiesa serve una buona dose di Ecologia spirituale come per la salvezza della Terra serve tanta ecologia culturale».
* Ritratto a matita di papa Francesco di Bogdan Solomenco (2013), tratto da it.wikipedia.org, licenza Creative Commons
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