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Maggio al gelo? «Non chiamatelo maltempo». Firma l'appello di Greenpeace

Maggio al gelo? «Non chiamatelo maltempo». Firma l'appello di Greenpeace

Un mese di maggio inquietante, caratterizzato da temperature invernali, piogge torrenziali, grandinate e improvvise gelate che minacciano le coltivazioni in tutta Italia. Racconta Greenpeace (www.greenpeace.org) in un comunicato diffuso in mattinata, che «molti contadini dell'Alto Adige hanno acceso migliaia di piccoli fuochi per per proteggere frutteti e vigneti dall’anomalo calo delle temperature. Un gesto disperato simbolo dell'agricoltura messa in ginocchio». Semplice maltempo, come dicono in molti? Niente affatto, sottolinea Greenpeace: «Gelo, alluvioni, siccità e caldo record sono tutti sintomi evidenti dell’emergenza climatica. E c’è ancora chi crede che il freddo di queste settimane dimostri che il riscaldamento globale sia solo una bufala». Chiaro il riferimento a certi titoli di quotidiani ostili alle mobilitazioni ambientaliste e megafono di posizioni che negano l'esistenza di una crisi climatica.

La Onlus ambientalista lancia un appello – qui si può aderire con la propria firma – per chiedere «al Governo Italiano azioni rapide per evitare altri disastri climatici». «I governi che si sono susseguiti in Italia negli ultimi anni – chiarisce Greenpeace – hanno presentato piani energetici che prevedevano favori all’industria del petrolio, e ostacoli allo sviluppo delle energie rinnovabili. L’attuale governo italiano non si è distinto dai precedenti, e ha presentato alcuni mesi fa un Piano Energia e Clima del tutto inadeguato ad affrontare la sfida dei cambiamenti climatici. I nostri politici continuano ad ignorare l’emergenza, ma se la temperatura continuerà ad aumentare le conseguenze diventeranno sempre più devastanti: economia in ginocchio, disastri naturali sempre più frequenti. Di quali altre prove c’è ancora bisogno? In Europa alcuni Paesi stanno mostrando maggiore ambizione nella lotta al cambiamento climatico, mentre l’Italia non ha neppure firmato il documento in cui si impegna ad azzerare le emissioni di CO2 entro il 2050».

Questo "pazzo" maggio dovrebbe suonare come un campanello d'allarme, e ricordarci che «non c’è più tempo da perdere, siamo noi l’ultima generazione che può salvare il Pianeta dai cambiamenti climatici».

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