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Istituti missionari: l'Europa che sogniamo rispetta i diritti dei migranti e del pianeta

Istituti missionari: l'Europa che sogniamo rispetta i diritti dei migranti e del pianeta

«Inclusiva, lungimirante, sostenibile»: ecco l'Europa che sognano, in vista della tornata elettorale del 26 maggio prossimo, le religiose e i religiosi missionari radunati sotto la sigla della CIMI, la Conferenza degli Istituti Missionari in Italia.

Da religiosi presenti in tutto il mondo e soprattutto nel mondo più povero, si legge in un recente documento firmato da p. Michelangelo Pirovano (coordinatore della CIMI) e fr. Antonio Soffientini (responsabile della Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato della CIMI), «vogliamo condividere il nostro sogno e le nostre preoccupazioni sull’Europa, a fianco delle vittime dell’umanità ferita a causa dell’attuale sistema economico-finanziario che uccide creature e creato».

Il primo dei temi caldi toccati dal documento è quello dei migranti, opportunità di questa Europa invecchiata e non minaccia. I missionari si dicono «fortemente preoccupati per la deriva sovranista», per la «retorica populista» e xenofoba, per «l’assenza di empatia e l’indifferenza che percepiamo in Europa, anche tra non pochi cristiani». Desta infine particolare preoccupazione la situazione in Libia e la sorte dei numerosi migranti lì detenuti, soprattutto considerata l'assenza di “corridoi umanitari” e l'«inaccettabile» politica dei porti chiusi, vanto del ministro dell'Interno Matteo Salvini.

I missionari definiscono poi «iniquo, immorale e contrario alle convenzioni internazionali l’ostruzionismo applicato dal governo italiano nei confronti» delle ong che salvano migranti nel Mediterraneo. Un «boicottaggio» che causa la morte di moltissimi migranti, in un clima da «omissione di soccorso».

Condannano, infine, il Decreto Sicurezza e Immigrazione, voluto anche questo da Salvini, «che equipara la questione immigrazione a un problema di sicurezza, abolisce di fatto la protezione umanitaria per la concessione del diritto di asilo, smantella gli Sprar e di conseguenza lascia per strada migliaia di migranti trasformati in clandestini».

Sulla questione dei migranti, gli istituti missionari chiedono all'Italia di aderire al Global Compact per una migrazione sicura, ordinata e regolare, votata da 164 paesi Oun a Marrakech il 10 dicembre 2018. «È un testo quadro non vincolante - spiegano - volto a regolare le migrazioni internazionali a vantaggio sia dei Paesi di arrivo sia dei Paesi di partenza, nonché degli stessi migranti».

C'è poi l'altra grande crisi, quella climatica, che crea allarme a livello globale e che colpisce in modo impietoso soprattutto le aree più povere del pianeta, con eventi estremi come cicloni, siccità, gelo e caldo estremo: «È necessaria e urgente una conversione ecologica. Lo dobbiamo alle giovani generazioni e a quelle future che rischiano di trovare un pianeta devastato perché noi, generazione adulta, non lo abbiamo saputo custodire». È fondamentale innanzitutto che l’Europa difenda l'Accordo di Parigi del 2015 «per contenere le emissioni dei gas serra e l’incremento della temperatura, e si impegni sempre più a fondo nella riduzione dei rifiuti e dell’inquinamento».

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