Nessun articolo nel carrello

«Emporio Armati»:

«Emporio Armati»: "il manifesto" torna su proliferazione di armi e legittima difesa

Ieri un articolo del manifesto è tornato a parlare di sicurezza (reale e percepita), della proliferazione di armi nel Paese, degli omicidi commessi da legali detentori, dei rischi per le famiglie con armi in casa e del nodo controverso della “legittima” difesa, a partire dal successo crescente della più importante fiera nazionale annuale di armamenti, HIT Show di Vicenza.

I giornalisti Edoardo Venditti e Mattia Giusto Zanon, ex studenti della Scuola di giornalismo della Fondazione Basso, vanno dritti al punto: crescono i cittadini italiani che si stanno armando e, dati alla mano, l’impressione è che lo stiano facendo sempre meno per passione sportiva e sempre più per difendersi da eventuali furti o aggressioni in casa o negli esercizi pubblici. Questo nonostante l’Italia rappresenti statisticamente uno dei Paesi più sicuri, con tassi di criminalità in continua decrescita, e nonostante l’80% degli italiani si dichiari fiducioso nelle forze dell’ordine. Ma la percezione dell’insicurezza nel Paese, al di là dei dati, spinge ad armarsi, e in questo il fattore mediatico e propagandistico gioca un ruolo centrale. «Con un diffuso senso di insicurezza – non mancano di sottolineare i due autori – la nuova legge sulla legittima difesa voluta dal ministro dell’Interno Matteo Salvini ha trovato terreno fertile, portando a un grande dibattito pro-armi/disarmisti».

Per hobby o per autodifesa, «il risultato è un vertiginoso aumento delle armi in circolazione: i dati del Viminale, aggiornati al luglio 2018, parlano di 1.315.700 licenze rilasciate nel Paese per detenzione legale». Nel mercato delle armi tira principalmente l’acquisto con licenza sportiva – più 27% negli ultimi tre anni a fronte di un meno 9% per caccia – che rappresenta, dice Giorgio Beretta (analista dell’Osservatorio Permanente sulle Armi Leggere-Opal di Brescia), «la procedura più semplice e veloce per detenere armi in casa». Ipotesi corroborata anche dal fatto che, «se si guarda ai numeri degli associati alla Federazione Italiana Tiro al Volo, si vede che ci sono al massimo 150 mila tesserati, quando le licenze concesse sono invece 600 mila».


* Foto di Geoffrey Fairchild, tratta da Flickr, immagine originale e licenza. L'immagine è stata ritagliata.

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.