
Lettera dalle donne della Chiesa di tutto il mondo
Tratto da: Adista Documenti n° 35 del 12/10/2019
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Ai Padri sinodali nostri fratelli in Cristo, agli esperti e agli uditori e uditrici. Come donne credenti, guardiamo con attenzione e con grande speranza al Sinodo per la Regione Pan-Amazzonica che si apre in questi giorni a Roma. Riconosciamo la portata storica e rivoluzionaria di questo Sinodo che si lascia interrogare contemporaneamente dalle sfide pastorali e di salvaguardia del pianeta che si stanno ponendo oggi in Amazzonia, con la consapevolezza che, per rispondere a così grandi e gravi urgenze, è necessario partire dal riconoscimento della sapienza dei popoli che ancora oggi mantengono uno stretto e diretto contatto con la natura.
Accompagniamo i lavori dei Padri sinodali e di tutti i partecipanti ed esperti con la nostra preghiera e l’offerta del nostro quotidiano impegno per una Chiesa sempre più evangelica e al servizio dei popoli, nella concretezza dei luoghi e dei tempi in cui questi popoli vivono.
L’autenticità della nostra vicinanza e preghiera non nasconde però l’amarezza per il perpetrarsi dell’ingiusto impedimento alle donne che prenderanno parte ai lavori di votare il documento finale che pure avranno collaborato a elaborare. Ancora una volta le decisioni che riguarderanno un’enorme regione composta da uomini e donne, verranno prese da soli uomini, e sentiamo ancora risuonare le parole del cardinale Léon-Joseph Suenens al Concilio Vaticano II quando disse: «Dov’è l’altra metà della Chiesa?». Oggi è presente, ma minoritaria, aggiunta e senza diritto di voto.
Siamo comunque fiduciose nell’azione dello Spirito e interessate in particolare a quanto emergerà rispetto alla questione aperta nel documento preparatorio laddove si dice: «Occorre individuare quale tipo di ministero ufficiale possa essere conferito alla donna, tenendo conto del ruolo centrale che le donne rivestono oggi nella Chiesa amazzonica».
Pur consapevoli delle difformità dei contesti, siamo convinte che in tutto il mondo le donne rivestano un ruolo centrale nella Chiesa, pur non avendo un ministero ufficiale, e pertanto confidiamo nella creatività dello Spirito e nella docile e coraggiosa obbedienza a quanto suggerirà.
E che quanto si farà per l’Amazzonia possa, nei giusti tempi e modi, giungere fino a noi.
Attendiamo con cuore aperto, ma senza timore di guardare negli occhi e chiedere ragione delle scelte che verranno prese dai fratelli vescovi, in unione con il vescovo di Roma.
Buon lavoro, buon discernimento.
Le vostre sorelle in Cristo.
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