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Sinodo e donne/4.  Marinella Perroni : «Un unico diaconato per uomini e donne»

Sinodo e donne/4. Marinella Perroni : «Un unico diaconato per uomini e donne»

«Il Sinodo sull’Amazzonia dimostra che non si possono più chiudere le porte alle donne, le pressioni per assegnare loro finalmente dei veri e propri ministeri ecclesiali hanno fatto presa sui vescovi. La tendenza, però, è, almeno in parte, quella di un’apartheid di genere, con la creazione di incarichi specifici solo per le fedeli e senza esercizio di autorità». Lo ha affermato, in un’intervista a Giovanni Panettiere su quotidiano.net (28/10), la biblista Marinella Perroni, docente emerita di Nuovo Testamento al Pontificio Ateneo Sant'Anselmo e fondatrice del Coordinamento delle teologhe italiane. Sulla volontà di papa Francesco di riaprire i lavori della Commissione ad hoc sul diaconato femminile, Perroni osserva che «si tratta di una via d’uscita possibile di fronte a un problema che deve essere apparso in tutta la sua evidenza. Mi sembra positivo, così come lo è il fatto che il gruppo di lavoro si arricchirà di nuovi membri», anche se «il rischio che si ripiombi in una fase di stallo c’è sempre. La Chiesa va avanti lentamente, ma alla fine va avanti. Se la commissione assumerà la diagnosi del documento finale dell'assemblea e avrà le giuste competenze anche in storia della teologia, andrà avanti». A fronte della creazione del ruolo di coordinatrice di comunità, la teologa si dice «perplessa, quando si creano uffici specifici per le sole donne. Se questa forma di ruolo è importante per la Chiesa in Amazzonia, perché non deve riguardare sia maschi, sia femmine? Il fatto che, in sette casi su dieci, a ricoprirlo alla fine sarebbero delle donne, perché è tale la percentuale femminile sul totale degli operatori pastorali in quel contesto ecclesiale, non giustifica una simile scelta. Una strategia per farle entrare le cattoliche dalla finestra visto che la porta è sbarrata? Possibile, ma mortificante». In generale Perroni diffida di incarichi pensati per sole donne: «È vero che per il Codice di Diritto canonico gli uffici ordinati sono esclusivamente maschili, ma la Chiesa latina, e nemmeno tutta, ci ha messo secoli e secoli per riconoscersi in questa disciplina. Un “diaconato femminile” rischia di portarci fuori strada. Si dovrebbe ragionare su un unico diaconato di diaconi e diacone. Le resistenze sono comprensibili, e possono anche portare a far nascere nuove forme di ministero per rispondere alle necessità attuali. Non però a incarichi per sole donne».

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