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Liberate in politici condannati al carcere. La richiesta di un vescovo catalano

GIRONA-ADISTA. A nord di Barcellona, in piena Catalogna, la diocesi di Girona ha festeggiato ieri San Narciso, il patrono della città. È stato il vescovo, mons. Francesc Pardo, a celebrare la messa nella ciesa di Sant Feliu –  presenti la sindaca, Marta Madrenas, il delegato del Govern, Pere Vila, e il presidente della Diputació di Girona, Miquel Noguer – e durante l’omelia è tornato a chiedere la liberazione dei politici condannati ad un decina d’anni di reclusione perché organizzatori, nell'ottobre del 2017, del referendum per l’indipendenza della Catalogna. «In quanto cristiani – ha detto Pardo – possiamo chiedere la liberazione dei dirigenti politici e dei leader sociali condannati con anni di reclusione», perché «essere liberati è l’esperieneza fondamentale dell’amore di Dio». E allora  Pardo, ha fatto appello alla «misericodia» perché questa «non va contro la giustizia», anzi «la perfeziona, la umanizza ed è la massima espressione di saggezza. Ora la misericordia si chiama: misure di libertà, necessità di dialogo, capacità di perdono, fiducia nella convivenza e ricerca di soluzioni, Per questo il cristiano è liberato e libera».

In questa linea, ha osservato ancora mons. Pardo, ci sono «mali» della società dei quali bisogna «liberarsi». Per esempio, «il non rispetto dei diritti umani e la ricerca di soluzione dei problemi con la violenza» o con il «disprezzo degli altri, specialmente di coloro che la pensano in modo diverso». «Abbiamo bisogno di difendere la libertà di espressione – ha aggiunto –, ma questa libertà incontra un limite nel rispetto della dignità della condizione personale e delle opinioni. Capita anche che non si tratti di opinioni, ma di insulti, burle, battute settarie»

«Il nostro popolo, o una gran parte delle persone della Catalogna, vive con preoccupazione la situazione politica che conosciamo», ha sottolineato, ricordando non solo quelli che sono privati della libertà», ma anche «quanti sono lontani dal Paese a causa dell’attuale procedimento contro gli indipendentisti». Chiaro il riferimento all'ex presidente della Catalogna, Carles Puigdemont, rifugiatosi in Belgio. E proprio ieri la procura belga ha approvato la richiesta di estradizione in Spagna di Puigdemont, anche se l’ultima udienza sull’esame del mandato di arresto emesso dallo Stato iberico è stata rimandato al 16 dicembre.

*Partciolare della chiesa di Sant Feliu a Girona. Foto di Kippelboy, tratta da Wickimedia Commons, immagine originale e licenza

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