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«I "muri" non cadono da soli»: La Tavola della Pace invita ad azioni contro chiusure e ingiustizie

Che i muri comportino una frattura fra gli esseri umani è verità lapalissiana. Non esaustiva, tuttavia, nell’evidenziarne in tutti i risvolti. Riesce magistralmente in questa disanima Flavo Lotti, coordinatore della Tavola della Pace, con le sue “Riflessioni in occasione del 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino” e l’iniziativa “10.000 lettere contro i muri”

Le “Riflessioni”, 13 pagine corredate di significative foto e disegni, si articolano in capitoli – La grande Muraglia; La realtà dei muri; L’ideologia dei muri; I muri hanno molte madri e padri; La società dei muri; Le parole che costruiscono i muri; I muri mediatici; È bene saperlo; I muri ci stanno facendo molto male; I muri non cadono da soli – e sollecitano tutti ad armarsi del piccone della propria determinazione per abbattere i mille muri grandi e piccoli, reali o psicologici e simbolici, costruiti intorno a noi.

«I muri ci stanno facendo molto male», dunque, ed ecco perché:

«1. I muri non hanno mai risolto un problema. Al massimo lo hanno spostato più in là.

2. I muri sono falsi e bugiardi. Ti promettono sicurezza e poi ti tolgono la libertà.

3. I muri sono un inganno. Ti promettono protezione e poi ti lasciano più solo.

4. I muri sono prigioni. Ti chiudono lo spazio e poi ti soffocano.

5. I muri sono una fregatura. Costano un sacco di soldi e non servono a niente.

6. I muri sono barriere per le persone. Non per i problemi.

7. I muri non cancellano la paura. La anestetizzano.

8. I muri ti chiudono lo sguardo. E poi ti accecano.

9. I muri non spengono i sogni. Li accendono.

10. I muri sono confine contro convivenza, chiusura contro apertura, violenza contro cura, esclusione contro inclusione, egoismo contro condivisione, freno contro movimento, barriera contro incontro, dentro contro fuori, spazio contro tempo, prigione contro libertà, pietra contro cuore, ombra contro luce, illusione contro speranza».

«Per abbattere i muri, visibili e invisibili», la riflessione della Tavola della Pace prescrive un programma: «dobbiamo contrastare l’individualismo, la solitudine, le disuguaglianze, le ingiustizie, l’insicurezza, le persecuzioni, le violenze, le guerre, la corsa al riarmo. E impegnarci per riunire la famiglia umana, costruire la Casa comune europea, la Casa comune del Mediterraneo, l’Onu dei popoli, un ordine mondiale più giusto, solidale e democratico, la “sicurezza umana” anziché la “sicurezza armata” e una nuova società dove a tutti gli esseri umani vengano effettivamente riconosciuti la stessa dignità e gli stessi diritti fondamentali». E prescrive un “percorso”: «Dobbiamo partire dai luoghi che abitiamo, le città in cui viviamo. È qui che i nostri diritti e le nostre responsabilità si mettono in gioco. È qui che, insieme con la scuola, dobbiamo educarci ed educare al rispetto e alla promozione dei diritti umani. È qui che dobbiamo investire sui nostri giovani e sulla loro capacità di crescere in consapevolezza e responsabilità come cittadini del mondo. È qui che possiamo ri-costruire comunità dense di umanità. È qui che possiamo aprire veri e propri cantieri di pace». E per un momento di confronto – e di conforto, si spera, sui successi del “picconamento” dei muri -– dirama un invito per l’anno prossimo: «domenica 11 ottobre 2020, in occasione della prossima Marcia PerugiAssisi, ci incontreremo e illumineremo i risultati di tutti questi sforzi».

“Sforzi” che la Tavola della Pace intende raccogliere da subito: «Vi invitiamo a comunicarci tutto quello che deciderete di fare». Proposte e azioni “contro i muri” che Lotti si aspetta numerosissime: “10.000 lettere”.

*Foto tratta da "10.000 lettere contro i muri"

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