
Nigeria: pena di morte per espressioni verbali violente? La preoccupazione del vescovo di Oyo
«La vita è inviolabile, è sacra e appartiene solo a Dio». Così il vescovo di Oyo, in Nigeria, mons. Emmanuel Adetoyese Badejoin, in una dichiarazione in cui si oppone alla pena di morte, la cui approvazione è attualmente in discussione al Senato del Paese.
È singolare che non si tratti di un progetto di legge per introdurre la pena di morte, ma di una proposta legislativa sulla libertà di espressione, in cui viene prevista la pena capitale per coloro che diffondono parole di odio sul web. Esiste poi una seconda proposta di legge che si riferisce alla protezione contro le menzogne ??e la manipolazione su Internet che provocano critiche alle autorità. Chi contravviene è punibile con un massimo di tre anni di carcere.
Il prelato ha dunque espresso la sua perplessità per «il fatto che i legislatori nigeriani prevedano la pena di morte per i discorsi di odio in un Paese in cui crimini di odio come omicidi politici, violenta retorica politica, pulizia etnica sono stati commessi per anni senza molta attenzione da parte del governo e delle agenzie di sicurezza».
Oltre a considerare che «la pena di morte non agisce come un deterrente, ma piuttosto rende la società più violenta», il vescovo ha convenuto con la necessità di «esercitare un certo controllo» per contenere la diffusione di notizie false, ma, ha aggiunto, «la Costituzione della Nigeria è sufficiente per proteggere i cittadini e perseguire coloro che violano la legge», senza ulteriori sanzioni. Al contrario, «una misura draconiana come la pena di morte per incitamento all'odio sarebbe un invito all'anarchia e al caos, perché potrebbe subentrare un'applicazione errata di queste leggi da parte del governo e di agenti di sicurezza eccessivamente gelosi» del proprio potere. I legislatori, ha sollecitato, «dovrebbero piuttosto combattere per ridurre il numero di morti in alcune parti della Nigeria».
*Cattdrale della Santa Croce, Lagos, Nigeria. Foto di Kelechinaba, tratta da Wikipedia, immagine originale e licenza
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!