Nessun articolo nel carrello

Siria: uccisi da una banda armata da USA e Arabia Saudita i due arcivescovi rapiti nel 2013

Siria: uccisi da una banda armata da USA e Arabia Saudita i due arcivescovi rapiti nel 2013

ALEPPO-ADISTA. L’indagine non è conclusa e dunque le informazioni che fornisce non sono né definitive né complete. Sono però sicuramente tragiche: i due Arcivescovi di Aleppo, il greco ortodosso Boulos Yazigi e il siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, rapiti il 22 aprile 2013 - rapiti mentre da Aleppo stavano cercando di raggiungere zone del nord-est siriano confinante con la Turchia per trattare la liberazione di due sacerdoti, l’armeno cattolico Michael Kayyal e il greco-ortodosso Maher Mahfouz -sono stati uccisi nel dicembre del 2016 dai miliziani che li tenevano in ostaggio mentre le aree a est di Aleppo stavano per essere riconquistate dall’esercito siriano. Ne riferisce l’agenzia AsiaNwes (15/1) che precisa che la banda autrice degli assassinii sarebbe quella di Nour al-Din al-Zenki, «gruppo indipendente coinvolto nel conflitto siriano, finanziato e armato durante il conflitto sia dall’Arabia saudita che dagli USA». Le informazioni sono tratte da un’inchiesta realizzata da una squadra investigativa guidata da Mansur Salib, ricercatore siriano residente negli Usa, e diffusa attraverso la piattaforma digitale medium.com, nuovo social media collegato a Twitter. L’indagine, aggiunge l’agenzia, «accenna al coinvolgimento nel rapimento di personaggi collegati al MIT (servizio di intelligence turco), sostenendo che il sequestro e la detenzione sono avvenuti in aree diventate a quel tempo un ”ricettacolo di servizi segreti stranieri”, dove difficilmente avrebbero potuto operare senza appoggi dei “terroristi ordinari”».

Tra le altre cose, la ricostruzione sostiene, però «presentando indizi labili o aggregando informazioni senza riscontri oggettivi», scrive AsiaNews, che «i due Arcivescovi sarebbero stati torturati, e che uno di loro, nel 2015, sarebbe stato curato in una struttura sanitaria di Antiochia, l’Antakya Devlet Hastanesi, nella provincia turca dell’Hatay».

Ammazzati - che altro concludere sulla morte dei due arcivescovi, ammesso che le notizie sopra riportate siano esatte - da mani armate da un Occidente famelico, predatore e invasore, in combutta con alleati di turno. Il pensiero corre al nostro p. Paolo Dall’Oglio, rapito qualche mese dopo di loro, sul finire di luglio 2013 (v. Adista quiqui e qui).

*Foto di Michael Gaida, tratta da Pixabay, immagine originale e licenza

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.