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A 100 anni dalla nascita di Chiara Lubich il “focolare” divampa

A 100 anni dalla nascita di Chiara Lubich il “focolare” divampa

Tratto da: Adista Notizie n° 3 del 25/01/2020

40102 TRENTO-ADISTA. Sarà addirittura il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a presenziare il prossimo 25 gennaio alle celebrazioni per il centenario della nascita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari, nata a Trento il 22 gennaio 1920. La cerimonia si svolgerà al Centro Mariapoli di Cadine. La messa dal Santuario di Maria Theotokos sarà trasmessa in diretta da Rai1, durante il programma “A Sua Immagine”.

La notizia porta alla ribalta un movimento di cui si sa poco, ancora meno di quanto è avvenuto – tranne per l’inespugnabile struttura dell’Opus Dei – per altre esperienze ecclesiali (spesso diventate potentissime lobby ecclesiali ed economico-finanziarie), come Sant’Egidio o Comunione e Liberazione, Neocatecumenali, Legionari di Cristo.

Eppure, ormai il movimento dei Focolarini si è fatto strada. Cresciuto all’ombra di papa Wojtyla, che ha sempre fortemente sostenuto movimenti legati alla carismatica leadership di un fondatore- guida, con un approccio fortemente accentrato e verticista; slegato dalla dimensione parrocchiale (nel post-Concilio ancora egemonizzata dall’Azione Cattolica, la cui presenza fu però contrastata con determinazione da Giovanni Paolo II e dal suo vicario, il card. Camillo Ruini); molto centrato sulla spiritualità e acerrimo nemico dell’autonomia dei cattolici nell’azione sociale e politica (proprio ciò premeva invece all’Azione Cattolica), il movimento l’Opera di Maria, più conosciuta come Movimento dei Focolari, sembra aver fatto ormai il grande salto, conquistando una notevole ribalta sia dentro l’establishment ecclesiastico che nel mondo secolare.

Il Movimento e i palazzi

Tanti infatti sono i cardinali, i vescovi, i prelati interni al movimento o considerati amici del movimento. I “Convegni di Vescovi amici del Movimento dei Focolari” – questi vescovi sono attualmente oltre 60, provenienti da una ventina di Paesi del mondo – ebbero per la verità inizio già nel 1977 su iniziativa di mons. Klaus Hemmerle, vescovo di Aquisgrana, morto nel 1994. Dopo mons. Hemmerle, Chiara Lubich scelse come ecclesiastico di riferimento dei vescovi focolarini il card. Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga, presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Ceca e presidente del Consiglio delle Conferenze dei Vescovi d'Europa, deceduto nel 2017. Attuale moderatore di questi convegni è il card. Kovithavanij Francis, arcivescovo di Bangkok, in Thailandia.

Piglia Curia con Focolare…

Il più influente cardinale del movimento è però certamente Giovanni Angelo Becciu, già vicinissimo al card. Tarcisio Bertone (anche lui amico del Focolare, alla cui “cura” consegnò, nel 2002 per un periodo di riflessione e preghiera, l’ex arcivescovo di Lusaka Emmanuel Milingo, dopo il pentimento di questi seguito al matrimonio con Maria Sung). Becciu dal 2011 al 2018 è stato Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato ed è attualmente prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Il dicastero – en passant – cui spetta l’ultima parola sulla futura (prossima) beatificazione della Lubich, la cui causa ha recentemente (novembre 2019) superato la fase diocesana. Se Becciu è passato dalla Segreteria di Stato ad un altro strategico dicastero, il “Ministero degli Esteri” vaticano resta comunque presidiato dai focolarini: è del 15 gennaio infatti la nomina di Francesca Di Giovanni, 66 anni, impegnata nell'ambito del settore giuridico-amministrativo presso il Centro internazionale del Movimento dei Focolari, a sotto-segretario per il Settore multilaterale della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato. In ambito vaticano, tra i focolarini, va citato anche il Segretario della Congregazione per l’Educazione Cattolica, mons. Vincenzo Zani. E il cardinale brasiliano João Braz de Aviz che dal 2011 è prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

…e vescovo che sappia filare

Se la presenza dei seguaci di Chiara Lubich nella Curia vaticana è forte (c’è da considerare che non poche focolarine lavorano nelle nunziature e in vari uffici vaticani), anche spostandoci nell’ambito della Conferenza Episcopale Italiana il Focolare vanta diversi “pezzi da novanta”. Tra questi, il segretario generale della Conferenza episcopale italiana (nominato nel 2018) mons. Stefano Russo, vescovo emerito di Fabriano-Matelica e uno dei vice-presidenti della Cei, mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole (tra coloro che celebreranno la messa del 25 gennaio). Focolarino è il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze già fedelissimo di Ruini (era segretario della Cei quando il cardinale emiliano ne era presidente), attuale Gran Cancelliere dello IUS, Istituto Universitario Sophia, che ha sede a Loppiano (Incisa in Val d'Arno), l’ultima struttura fondata da Chiara Lubich, che è stata nel 2007 riconosciuta dalla Santa Sede (il Gran Cancelliere rappresenta infatti la Santa Sede presso l’Istituto).

Un altro seguace di Chiara Lubich è il card. Giuseppe Petrocchi, arcivescovo dell’Aquila e presidente del Consiglio scientifico del Centro Evangelii Gaudium («laboratorio di formazione, studio e ricerca operante nella prospettiva della “nuova tappa dell’evangelizzazione” cui la Chiesa è oggi chiamata») dello IUS. E ancora, mons. Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati, che ha dato avvio alla fase diocesana della canonizzazione della Lubich. Già nel 2013 (la Lubich è morta nel 2008) Martinelli ha infatti costituito una Commissione di 3 periti in materia storica e archivistica che ha avuto il compito di raccogliere tutto il materiale inedito riguardante la Lubich. Martinelli ha poi nominato 3 teologi che hanno esaminato gli scritti editi. Finché, il 29 giugno 2014, la Santa Sede ha concesso il suo Nulla Osta all’apertura ufficiale della Causa, che ha ora concluso la fase diocesana. Ex nunzio a Malta, capo del protocollo in Segreteria di Stato, anche mons. Tommaso Caputo, prelato di Pompei, è tra gli ecclesiastici del movimento. Meno noto, ma particolarmente attivo nell’affidare incarichi diocesani a esponenti del Focolare è poi l’attuale vescovo di Caserta, mons. Giovanni D’Alise.

Anche i teologi...

Anche in ambito teologico non mancano le personalità vicine ai focolarini. Primo tra tutti Piero Coda, preside dell’Istituto Universitario Sophiae e dal 2003 al 2011 presidente dell’Ati, l’Associazione dei Teologi Italiani. Coda conobbe Chiara Lubich all’età di 13 anni e in età adulta ha lavorato con lei personalmente al Centro del Movimento dei Focolari. È stato per un periodo anche responsabile della Scuola Abbà, Scuola ad intra nata nel 1990 come Centro di studi interdisciplinare di cui fanno parte una trentina di esperti per approfondire il carisma dell’unità da vari punti di vista (la spiritualità espressa da Chiara Lubich nel tempo si snoda in Dodici Punti cardine ed è stata definita spiritualità “collettiva” o, meglio, “comunitaria”, cioè in vista dell’unità, dell’ut omnes unum sint di Gv 17,21).

...e i nunzi

Già dai tempi di Giovanni Paolo II sono inoltre numerosi i diplomatici vaticani che possono essere ascritti a membri e simpatizzanti dei Focolari. Con incarichi di rilievo. Ne citiamo alcuni: gli attuali nunzi in Francia (Celestino Migliore, già vice-ministro degli esteri vaticano e rappresentante all’Onu), Brasile (Giovanni d’Aniello), Canada (Luigi Bonazzi), Croazia (Giorgio Lingua), Ecuador (Andres Carrascosa Coso), Venezuela (Aldo Giordano, già segretario generale della Conferenza Episcopale Europea e osservatore permanente a Strasburgo presso il Consiglio d'Europa), Serbia (Luciano Suriani, ex delegato delle rappresentanze pontificie: una sorta di capo del personale della diplomazia vaticana e della Curia Romana). Non poche focolarine lavorano in più di venti nunziature e in vari uffici della Curia. Una circostanza che dà al movimento un certo peso anche nelle questioni internazionali, che non è secondo a quello di un colosso della diplomazia ecclesiastica come la Comunità di Sant’Egidio. 

* Chiara Lubich in una foto [ritagliata del 2004] di Sudika tratta da wikimedia commons, licenza Creative Commons

 

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