Oxfam lancia l'allarme: lo sfollamento della popolazione da Gaza City ci renderà impossibili i soccorsi
A commento dell'annuncio fatto ieri 8 agosto dal Governo israeliano di voler occupare militarmente Gaza City assumendone il controllo diretto, Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia, ha dichiarato:
«Questa decisione rischia di segnare un punto di non ritorno nell’escalation della crisi e dell’occupazione illegale dei Territori palestinesi. Il piano di Israele è chiaro: rafforzare il controllo su Gaza, anziché porre fine al genocidio in corso. Lo sta facendo in modo sfacciato sotto gli occhi della comunità internazionale, che continua a non intervenire e in aperto disprezzo della richiesta dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite di porre fine all'occupazione».
«Lo sfollamento forzato di 1 milione di persone che ancora si trovano a Gaza City – osserva Pezzati – avrebbe conseguenze umanitarie catastrofiche, rendendo impossibile soccorrere la popolazione alle organizzazioni umanitarie come Oxfam, dato che la stragrande maggioranza del nostro staff vive e lavora lì. Le notizie di piani per confinare i civili in campi strettamente controllati poi sono profondamente allarmanti e rievocano alcuni dei capitoli più oscuri della storia».
«Per questo – afferma – lanciamo un appello urgente per un’azione immediata dei Paesi che, come l'Italia, possono esercitare la necessaria pressione diplomatica, legale ed economica su Israele, per fermare questa atrocità. La storia non perdonerà coloro che hanno scelto il silenzio di fronte all'annientamento di Gaza».
Dal primo momento dell’aggressione a Gaza condotta del governo israeliano, Oxfam, con l’aiuto dei partner locali, distribuisce cibo, acqua, denaro, ripristina impianti idrici e servizi igienico-sanitari e garantisce protezione alla popolazione (solo durante il primo anno Oxfam ha supportato più di 770 mila persone).
Ieri, il sito dell’organizzazione ha diffuso la testimonianza, registrata alcuni giorni fa, arrivata da Motaz, un operatore dello staff di Oxfam impegnato nella Striscia di Gaza: «Lavoriamo in condizioni estremamente difficili. Ogni giorno è una lotta per consegnare aiuti attraverso strade chiuse, infrastrutture distrutte e minacce costanti. Questa non è solo una crisi umanitaria, è un incubo senza fine. Come operatori umanitari – è l’appello – chiediamo il cessate il fuoco permanente e il completo accesso degli aiuti, Gaza non può più permettersi di aspettare».
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