Nessun articolo nel carrello

HIT Show: «Un’operazione ideologico-culturale per promuovere la diffusione delle armi»

HIT Show: «Un’operazione ideologico-culturale per promuovere la diffusione delle armi»

Ancora una volta, la fiera delle armi HIT Show di Vicenza (HIT è acronimo di Hunting, Individual Protection and Target Sports) è stata occasione, per alcuni politici di centrodestra, per accreditarsi tra gli appassionati e l’industria delle armi. A sfilare tra gli stand non poteva mancare – terzo anno consecutivo – il leader della Lega Matteo Salvini, al quale, denunciano Opal Brescia e Rete Italiana per il Disarmo l’11 febbraio, «gli organizzatori del salone fieristico hanno steso il tappeto di benvenuto per un “bagno di folla” e per l’immancabile discorso infarcito di selfie», tanto che appare sempre più palese il reale intento dell’evento vicentino, ovvero «fare di HIT Show l’appuntamento annuale per stabilire e rafforzare contatti politici al fine di favorire le politiche di detenzione civile di armi da fuoco».

In un Paese in cui «le armi nelle mani dei legali detentori di armi uccidono più della mafia e dei rapinatori, e uccidono soprattutto le donne», denunciano ancora i pacifisti italiani, tutto questo è «inaccettabile» e «irresponsabile».

Pare che lo stesso Matteo Salvini abbia detto durante la fiera che «le armi ad uso sportivo e per le persone perbene non devono far paura». Questo, accusa la nota, «non costituisce solo un’evidente sottovalutazione di un problema gravissimo come gli omicidi in famiglia ed in particolare i femminicidi, ma rappresenta una pericolosa legittimazione della detenzione di armi nelle case e nelle famiglie».

Gravi sono le responsabilità dei promotori, tra i quali Anpam (Associazione Nazionale dei Produttori di Armi e Munizioni) e Italian Exhibition Group, società i cui principali azionisti sono Comune e Provincia di Rimini, Comune e Provincia di Vicenza e Regione Emilia Romagna. Rete Disarmo e Opal Brescia chiedono ancora una volta che «venga implementato un codice di responsabilità sociale d’impresa e relativo regolamento in grado di garantire che il salone fieristico “HIT Show Outdoor Passion” sia conforme alle finalità dichiarate», «escludendo pertanto l’esposizione di armi e strumenti non conformi a questi settori», «vietando ogni tipo di attività a iniziative di rilevanza politica, proibendo l’esposizione di materiali pubblicitari per formazioni di tipo paramilitare e mercenario e vietando l’accesso agli spazi espositivi di armi a persone che non abbiano compiuto la maggiore età anche se accompagnate».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

Sostieni la libertà di stampa, sostieni Adista!

In questo mondo segnato da crisi, guerre e ingiustizie, c’è sempre più bisogno di un’informazione libera, affidabile e indipendente. Soprattutto nel panorama mediatico italiano, per lo più compiacente con i poteri civili ed ecclesiastici, tanto che il nostro Paese è scivolato quest’anno al 46° posto (ultimo in Europa Occidentale) della classifica di Reporter Senza Frontiere sulla libertà di stampa.