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Prima udienza del processo a don Vigorelli, querelato da Salvini

Prima udienza del processo a don Vigorelli, querelato da Salvini

«Nell'udienza del 18 febbraio il Giudice di pace di Como, secondo la prescrizione del Codice di Procedura Penale, prima dell'apertura dell'udienza ha proceduto a un tentativo di conciliazione tra le parti.

In tale ambito è stata rappresentata la posizione di don Alberto, il quale nulla ha da modificare circa la predicazione dell'accoglienza cristiana dello straniero, secondo le indicazioni del Vangelo. Ciò a cui tiene essenzialmente don Alberto a chiarire per tutti che non ha mai avuto sentimenti di odio e neppure di inimicizia nei confronti di Matteo Salvini o di chicchessia e ciò per la legge d'amore a cui la fede cristiana impegna ogni credente indistintamente verso tutti». Sono le parole diffuse dalla Comunità del Pellegrino (che è la comunità a cui ha dato vita don Alberto, nata alla fine degli anni '60 come esperienza di vita comunitaria ispirata al modello delle prime comunità cristiane descritte negli Atti degli Apostoli, dove tutto viene messo in comune) dopo l'udienza cui stato chiamato a comparire don Vigorelli.

La vicenda risale al 6 novembre 2016, quando don Alberto Vigorelli, della comunità parrocchiale di Santo Stefano a Mariano Comense, durante l’omelia pronunciò la frase: «O si sta col Vangelo o si sta con Salvini» a proposito dell’accoglienza degli stranieri e dei migranti, dovere per ogni cristiano.

Matteo Salvini, allora segretario federale della “Lega Nord” aveva querelato il prete in sede penale, facendo sapere di essere disponibile a ritirare la querela nel caso don Alberto di fosse pubblicamente scusato. «Se questo prete, che mi odia – aveva fatto sapere Salvini il 17 febbraio, il giorno prima dell’udienza - chiederà scusa e devolverà 1000 euro a una Onlus che si occupa di disabili, pace fatta e amici come prima».

Vista la particolare risonanza che il caso ha avuto in diocesi, e non solo, e vista la notorietà di don Vigorelli, durante l'udienza erano moltissime le persone presenti. Dentro, ma anche fuori della palazzina dove si teneva l'udienza: un sit in di decine di sostenitori del prete manifestava infatti in suo sostegno. Si tratta soprattutto di amici e simpatizzanti gruppo del “Pellegrino” di Cantù.

Don Vigorelli, all’uscita ha commentato: «Non ho capito perché vuole delle scuse, io non l’ho offeso…».

Fallito il tentativo di conciliazione il giudice ha fissato la prossima udienza al 14 maggio.

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