
Nuovo governo in Iraq. Il patriarca Sako: il primo ministro è un «uomo onesto»
Dopo 6 mesi di crisi, dal 6 maggio l’Iraq ha un nuovo governo. L’incarico di primo ministro è andato a Mustafa al-Kadhimi, giornalista 53enne, già capo dei servizi segreti iracheni, che ha avuto la fiducia del Parlamento insieme ai 15 ministri proposti per il gabinetto. I precedenti tentativi – a febbraio era stato incaricato Muhammad Allawi e a marzo Adnan Zurfi – non avevano prodotto alcun risultato per mancanza di una maggioranza parlamentare. S è concluso dunque un semestre particolarmente critico (aggravato dal diffondersi del Coronavirus che ha causato 102 vittime e quasi 3mila i contagi), iniziato lo scorso novembre con le dimissioni del rimo ministro Abdul Mahdi .
Il card. Louis Raphaël I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei è soddisfatto: «Siamo davanti all’inizio di una nuova fase per il Paese» e la formazione di questo nuovo Governo «è una speranza per tutti noi», ha dichiarato a VaticanNews (7 maggio). Di al-Kadhimi ha un’ottima opinione: «un uomo onesto, non legato a nessun partito politico» e con il quale c’è sempre stato un buon dialogo.
È vero che al momento nessun cristiano fa della squadra del neonato governo, ma ciò malgrado i cristiani sono apprezzati e il loro ruolo nel Paese resta importante e prezioso. «Molti cittadini iracheni vengono da noi a parlare, ci chiedono una visione ed apprezzano le nostre posizioni», afferma il patriarca, «l’unità del Paese, la solidarietà nazionale sono preziose e spetta anche ai laici cristiani costruirle». «La corruzione – aggiunge Sako – è presente anche nella nostra comunità, dobbiamo dirlo. Ma il nostro compito non deve mai venire meno».
*Foto della Chiesa Cattedrale caldea di Mary Mother of Sorrows nel mercato di Shorja, Baghdad, tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza
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