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Campagna WWF: costruire insieme un futuro sostenibile per evitare futuri drammi

Campagna WWF: costruire insieme un futuro sostenibile per evitare futuri drammi

Il WWF ha lanciato ieri una grande consultazione online dal titolo “Il mondo che verrà”: ai cittadini in rete e sui social network l’organismo ambientalista chiede di esprimere la propria opinione «sul mondo da costruire una volta che l’emergenza sanitaria legata al contagio da Covid-19 sarà superata». E spiega: «La pandemia contro cui tutto il Pianeta sta lottando ha messo in evidenza le nostre fragilità, cambiando le nostre certezze, le nostre relazioni sociali e il nostro modo di lavorare. Ha stravolto la nostra economia e la nostra società».

La crisi sanitaria è ormai considerato da tutti uno spartiacque tra un “prima” e un “dopo”. «La strada che sceglieremo per affrontare la crisi conseguente a questa emergenza sarà fondamentale non solo per costruire un futuro di benessere sostenibile, ma anche per prevenire ulteriori futuri drammi sanitari».

In particolare, dice il WWF, risulta ormai evidente che le malattie come il Covid-19 sono strettamente correlate all’impatto dell’essere umano sull’ambiente. Del report Pandemie, l’Effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi «emerge un legame molto stretto tra le malattie che stanno terrorizzando il Pianeta (non solo il COVID-19) e le dimensioni epocali di consumo di natura che la Terra sta subendo e che ogni anno cresce a ritmo forsennato».

Per questa ragione WWF chiede una svolta radicale nell’uso delle risorse naturali, nei modelli di produzione e consumo, nei modelli di relazione in generale. «È venuto il momento – si legge nel manifesto che accompagna la campagna “Il mondo che verrà” – che i sistemi naturali e i servizi che essi offrono all’umanità diventino un patrimonio comune. È venuto il momento di ridurre il debito naturale che continuiamo ad accumulare sulle spalle dei nostri figli». «L’emergenza che stiamo vivendo ha reso evidente la necessità di un cambiamento collettivo a cui, tutti insieme, siamo chiamati a dare il nostro contributo: tornare al passato non è una opzione percorribile. Scegliere le priorità per la ricostruzione dipende da noi».

Leggi il manifesto

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