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Guerra, fame, Covid. Lo Yemen al collasso e l'indifferenza della comunità internazionale

Guerra, fame, Covid. Lo Yemen al collasso e l'indifferenza della comunità internazionale

400 casi di contagio accertati e 80 morti di Covid-19: questo il bilancio attuale nello Yemen martoriato, prima ancora che dal virus, da 5 anni di una guerra senza fine che ha già ucciso 100mila persone e devastato le infrastrutture del Paese, dimezzando e depauperando quelle sanitarie. Secondo Oxfam, che da tempo è mobilitato in sostegno alla popolazione locale con la campagna #SosYemen, «l’impatto della pandemia da coronavirus in Yemen rischia nelle prossime settimane e mesi di portare il Paese letteralmente sull’orlo del collasso».

Mancano strumenti diagnostici e di prevenzione, non solo tra la popolazione civile, ma anche nelle strutture sanitarie, denuncia l’organismo umanitario. Anche i medici in prima linea nella lotta al Covid sono spesso sprovvisti di semplici mascherine. «Altrettanto grave l’impatto su un’economia già in ginocchio», segnala ancora Oxfam: «Le rimesse dei rifugiati yemeniti dall’estero sono crollate dell’80% in almeno 6 aree dello Yemen, da gennaio ad aprile, per effetto del lockdown in molti Paesi. Rimesse da cui dipende la sopravvivenza di 1 yemenita su 10 e che nel 2019 ammontavano a 3,8 miliardi di dollari, pari al 13% del PIL».

Oxfam lancia l’allarme dopo la deludente conferenza internazionale online di ieri, promossa per mettere intorno ad un tavolo i Paesi donatori in sostegno dello Yemen in guerra. Per una popolazione che dipende per l’80% dagli aiuti umanitari, «è infatti uscito un impegno per appena 1,3 miliardi di dollari in aiuti sui 3,4 necessari a salvare centinaia di migliaia di vite nei prossimi mesi. Le Nazioni Unite, alla vigilia, si aspettavano di arrivare quantomeno a 2,4 miliardi di dollari in aiuti».

E che dire dell’impegno italiano per la crisi in Yemen? Se le responsabilità restano tante e gravi – la recente Relazione del governo sul commercio di armi nel 2019 parla di autorizzazioni all’export per 195 milioni di euro di armi destinate a sauditi ed Emirati Arabi Uniti, che da 5 anni bombardano il Paese – quando si parla di aiuti, il coinvolgimento del nostro Paese resta bassissimo: «Sino ad oggi aveva stanziato appena 5 milioni l’anno per l’emergenza» e dopo la conferenza«è arrivato un aumento di appena 160 mila euro. Una cifra che è appena sufficiente a garantire 2 mesi di interventi umanitari di un’organizzazione come Oxfam».

Senza gli aiuti della comunità internazionale, sottolinea Paolo Pezzati (policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam – «sono a rischio 5,5 milioni di vite, con diversi programmi di aiuto sul campo che potrebbero chiudere in poche settimane. Mentre il Covid avanza, 10 milioni di persone sono sull’orlo della carestia, 17 milioni non hanno accesso ad acqua pulita e servizi igienico-sanitari. Serve un sforzo straordinario per fronteggiare la pandemia, non solo in termini di stanziamenti, ma anche per un immediato cessate il fuoco, senza il quale sarà sempre più difficile soccorrere la popolazione» schiacciata tra Covid, fame e guerra.

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