Nessun articolo nel carrello

"Cambiamo mira, investiamo nella pace": nuovo appello contro le banche armate

I missionari comboniani tornano a denunciare il commercio di armi e le banche armate nel Paese che per Costituzione «ripudia la guerra». Con l’editoriale di luglio-agosto, dal titolo “Cambiamo mira, investiamo nella pace”, il periodico missionario Nigrizia ricorda che i discepoli di Gesù, «maestro della nonviolenza proclamata nelle Beatitudini», non possono sentirsi a loro agio con i loro risparmi depositati «in una banca che investe nel mercato delle armi». E recuperando anche le indicazioni di papa Francesco – «non è questo il tempo in cui continuare a fabbricare armi, spendendo ingenti capitali che dovrebbero essere usati per curare le persone e salvare vite» – suggerisce che è tempo di «cambiare mira, investire in vita!».

Eppure il governo continua a spendere miliardi di euro per acquistare le armi (27 miliardi nel 2019, ben «72 milioni al giorno») e continua ad autorizzare l’export di armi «spesso in deroga alla Legge 185 del 1990» che vieta la vendita di armi a Paesi in guerra o che non tutelano i diritti umani, ricordano i padri comboniani, «come l’Arabia Saudita, cui l’Italia vende bombe usate nello Yemen».

«In barba alla stessa Legge», armi e mezzi militari vengono poi venduti in abbondanza all’Egitto di al-Sisi, destando scandalo nell’opinione pubblica italiana per le gravose questioni irrisolte (omicidio Regeni, detenzione di Zaki, supporto ad Haftar in Libia, repressione interna).

Nigrizia elenca poi le prime dieci “banche armate” che operano in Italia (Unicredit e Deutsche Bank, seguiti da Barclays Bank, Popolare di Sondrio, Intesa San Paolo, Commerz Bank, Banca Nazionale del Lavoro, Bnp Paribas Italia, Banco Bpm). «L’appello lanciato dalle riviste Missione Oggi, Mosaico di Pace, Nigrizia e dal movimento Pax Christi nel 20° anniversario della Campagna di pressione alle “banche armate” – ricordano i missionari di san Daniele Comboni (v. Adista Notizie n. 23/06) – è rivolto a ogni cristiano/a, ma anche a ogni cittadino/a della nostra Repubblica che “ripudia la guerra”». Cattolici, realtà ed istituzioni di ispirazione cattolica, ma anche enti locali e istituzioni laiche «provviste di una tesoreria», hanno il «dovere morale di sapere dove mette i propri soldi e a che cosa servono. Purtroppo per tanti anni, dopo il lancio della campagna, come cristiani e come cittadini siamo rimasti sordi a questo appello. A tutti oggi ritorniamo a chiedere di scrivere ai direttori della propria banca, manifestando la volontà di non accettare che i soldi depositati vengano investiti in armi. Se milioni di cittadini, insieme a tante istituzioni religiose e civili, facessero questo gesto, potremmo ottenere straordinari risultati nell’impegno per la pace nel mondo».

La parola d’ordine è “disinvestire”: togliere cioè i propri risparmi a chi li usa per finanziare il mercato delle armi, allo stesso modo del “disinvestimento”, per ragioni ambientali, dalle banche che sostengono le economie fondate su petrolio e carbone. «Come cristiani e come cittadini abbiamo l’obbligo di modificare le strutture economico-finanziarie che producono morte», afferma Nigrizia. «Cambiamo mira, investiamo nella pace».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.