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“È Gesù a chiederci di sbarcare”: l’omelia del papa a 7 anni dal viaggio a Lampedusa

“È Gesù a chiederci di sbarcare”: l’omelia del papa a 7 anni dal viaggio a Lampedusa

L’8 luglio 2013 papa Francesco faceva visita all’isola di Lampedusa, “porta d’Europa” e luogo simbolo dei viaggi della speranza nel Mar Mediterraneo. Oggi, a sette anni esatti da quella storica visita, il papa è tornato a parlare di «globalizzazione dell’indifferenza» nell’omelia della messa a Santa Marta. Ricordando il viaggio sull’isola sette anni prima, e proprio nei giorni delle polemiche legate alle vicende delle navi Talia (rimasta a largo delle coste maltesi per giorni con 50 migranti a bordo ridotti allo stremo dopo il salvataggio del 3 luglio) e Ocean Wings della ong Sos Mediterranee (180 migranti, 30 positivi al coronavirus, salvati tra il 25 e il 30 giugno e ora in quarantena) Francesco ha sottolineato: «La cultura del benessere, che ci porta a pensare a noi stessi, ci rende insensibili alle grida degli altri, ci fa vivere in bolle di sapone, che sono belle, ma non sono nulla, sono l’illusione, illusione del futile, del provvisorio, che porta all’indifferenza verso gli altri, anzi porta alla globalizzazione dell’indifferenza».

«L’incontro con l’altro è anche incontro con Cristo», sottolinea il papa, ribadendo il monito sempre attuale di Gesù: «Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me». Ed è proprio Gesù, prosegue Francesco, «che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato, carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito, chiedendo di poter sbarcare».

Quello che i migranti del Mediterraneo – «questi miei fratelli più piccoli» – hanno subìto e continuano a subire in Libia o in mare è inimmaginabile, aggiunge Francesco ricordando le testimonianze raccolte nella sua visita a Lampedusa sette anni prima. «La guerra sì è brutta, lo sappiamo, ma voi non immaginate l’inferno che si vive lì, in quei lager di detenzione. E questa gente veniva soltanto con la speranza e di attraversare il mare», ha concluso con amarezza il papa: «La Vergine Maria, Solacium migrantium, ci aiuti a scoprire il volto del suo Figlio in tutti i fratelli e le sorelle costretti a fuggire dalla loro terra per tante ingiustizie da cui è ancora afflitto il nostro mondo».

* Papa Francesco in una foto [ritagliata] di Felipe Barra del 2013 - fonte: ministero della Difesadel Brasile -, tratta da Flickr, immagine originale e licenza

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