Nessun articolo nel carrello

Decreto

Decreto "Rilancio"? Solo la replica di un passato insostenibile. Le critiche di don Ciotti

Secondo don Luigi Ciotti, fondatore di Libera e del Gruppo Abele, nel Decreto Rilancio «è assente quel cambio di passo senza il quale non può esserci rilancio ma solo stanco procedere al ritmo di prima». Nessun vero “rilancio”, dunque, ma solo una «replica del già visto», commenta il sacerdote di frontiera, che poi aggiunge: non possiamo più premetterci una replica «in un frangente delicato come questo, dove un cambiamento di metodo, di sostanza e di obiettivo, vista la pandemia e le sue conseguenze, non è più solo una scelta ma una necessità urgente».

In particolare – nonostante riconosca al governo di aver fatto «passi in avanti in certi ambiti, come quello della povertà educativa, delle vittime di usura e violenza sulle donne, delle cooperative di lavoratori di aziende in crisi o confiscate» – il fondatore di Libera afferma oggi che, su ambiti come il «sistema sanitario pubblico», il «reddito di cittadinanza», «l’emergenza abitativa», la «regolarizzazione dei lavoratori migranti», il decreto «stabilisce criteri di sostegno eccessivamente restrittivi e selettivi, di fatto insufficienti a sanare e rilanciare realtà a lungo ferite da politiche economiche sbagliate che in nome dell’austerità e delle privatizzazioni hanno fatto crescere la povertà e le disuguaglianze a livelli mai visti nella storia del nostro Paese, favorendo solo grandi concentrazioni di ricchezze private».

Senza mezzi termini, Ciotti parla di «assenza di visione» e di «difetto di impostazione». La pandemia, la crisi sanitaria e il lockdown hanno portato definitivamente alla luce «l’insostenibilità ambientale e sociale» delle nostre economie, che producono «inesorabile distruzione dei beni comuni, della biodiversità ed allo stesso tempo dei diritti sociali e della dignità delle persone».

In particolare, tiene a sottolineare Ciotti, crisi ambientale e crisi sanitarie sono due facce della stessa medaglia, perché – come ha sottolineato anche papa Francesco nella benedizione urbi et orbi del 27 marzo scorso, in una piazza San Pietro deserta – «la nostra salute dipende da quella della nostra Casa Comune».

Non c’è reale ripresa senza innescare un cambiamento profondo, dice Ciotti, «senza un superamento del modello economico e culturale che ha provocato la crisi». Per superare il modello insostenibile, che in pandemia ha mostrato la corda dimostrando la sua inadeguatezza, è necessario innanzitutto «un deciso riconoscimento e sostegno di quelle realtà che, colmando vuoti politici e istituzionali, da decenni si prendono cura di milioni di persone abbandonate a sé stesse, sempre più disperate e sempre più invisibili». Ma poi, ancora, occorre «un impegno comune a combattere la povertà materiale e tutte le altre che inevitabilmente genera: povertà educative e culturali, povertà di diritti e democrazia. È proprio ciò che questo decreto, al di là di quei piccoli, timidi passi in avanti, non fa o non vuole fare. Ed è anche questo un segno di povertà etica e culturale» della politica italiana, che ancora manca di determinazione e coraggio, accusa Ciotti, incapace di «superare il sistema economico responsabile della crisi». «Abbiamo bisogno di un altro approccio culturale – conclude il fondatore del Gruppo Abele – se vogliamo imparare ad uscire da questa drammatica crisi. Solo così la politica ritrova la sua essenza di servizio per il bene comune, di presidio di democrazia, di garanzia di giustizia sociale, ambientale ed ecologica».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.