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La Cattedrale di Nantes, l’ignoranza e la violenza. Una riflessione di Tonio Dell’Olio

La Cattedrale di Nantes, l’ignoranza e la violenza. Una riflessione di Tonio Dell’Olio

È molto probabile che Tonio Dell’Olio – nella rubrica “Mosaico dei Giorni”, che cura per Mosaico di pace, periodico promosso da Pax Christi – si riferisca al quotidiano di destra Libero, che il 19 luglio ha accusato papa Francesco di aver citato, durante l’Angelus, il “cessate il fuoco globale”, la crisi tra Armenia e Azerbaigian e questioni di carattere ambientale, ma di non aver speso «una parola sul rogo» che il 18 luglio scorso ha distrutto una vetrata e l’organo del XVII Secolo della Cattedrale gotica di Nantes, «simbolo del cattolicesimo in Francia».

«Quando non si può attaccare il Papa per quel che dice – sottolinea il presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi – lo si attacca per quel che non dice. Il quotidiano italiano, non dice, ad esempio, che il Papa si sia potuto mettere in contatto diretto col vescovo di quella Diocesi o che abbia compiuto altri gesti che non necessariamente devono confluire nel breve tempo a disposizione dell'Angelus domenicale».

Per quell’incendio, si legge ancora nella rubrica, era stato arrestato un africano di 39 anni in possesso delle chiavi della cattedrale perché impiegato come volontario nell’apertura e chiusura della chiesa. Ecco perché, verrebbe da pensare, tanto interesse da parte del quotidiano. E anche tanto odio vomitato sui social network. Tonio Dell’Olio passa in rassegna alcuni commenti al vetriolo di utenti online, «tralasciando i più volgari». È la solita retorica xenofoba, islamofoba e antieuropeista. Sui social accusano l’“ugandese”, lo “scimpanzé”, l’“islamico”, il “terrorista”, l’accoglienza, la sinistra, l’Europa, ecc. «La persona interrogata – chiarisce Tonio Dell’Olio – era ruandese e non ugandese, di religione cattolica come il 95% degli abitanti di quella nazione e tutti i frequentatori della chiesa lo hanno descritto come persona gentile e rispettosa. Nel frattempo la polizia francese lo ha rilasciato avendo trovato riscontri oggettivi alla sua versione dei fatti. L'ignoranza e la violenza, anche verbale, sono malattie da cui si può guarire, ma bisogna accettare diagnosi e terapie adeguate».

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