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I vescovi Usa pregano per le vittime di Nagasaki e per il disarmo nucleare

I vescovi Usa pregano per le vittime di Nagasaki e per il disarmo nucleare

WASHINGTON-ADISTA. Si svolgerà domani 9 agosto, 75mo anniversario della bomba atomica sganciata dagli Usa sulla città giapponese di Nagasaki, la Giornata nazionale di preghiera, studio e azione per il disarmo nucleare, indetta dalla Commissione per la giustizia e la pace della Conferenza episcopale Usa in concomitanza con i tradizionali dieci giorni di preghiera per la pace che la Chiesa giapponese celebra ogni anno dal 6 al 15 agosto e che sono cominciati il 6 agosto a Hiroshima, davanti al cenotafio che commemora le vittime della prima bomba atomica Usa sul Giappone (Hiroshima, 6 agosto 1945)

«Io e miei fratelli vescovi piangiamo con il popolo giapponese per le vite innocenti che sono state eliminate in quei giorni e per le generazioni successive che hanno continuato a subire le conseguenze sulla propria salute e sull’ambiente di quei tragici attacchi», dichiara mons. José Gomez, arcivescovo di Los Angeles e presidente della Conferenza episcopale statunitense. «In questa ricorrenza – prosegue il presidente dei vescovi Usa – ci uniamo alla voce di papa Francesco e al suo appello ai leader mondiali perché si perseveri negli sforzi per abolire queste armi di distruzione di massa, che minacciano l’esistenza della razza umana sul pianeta». «L’uso dell’energia nucleare per fini di guerra è oggi più che mai un crimine, non solo contro l’uomo e la sua dignità, ma contro ogni possibilità di futuro nella nostra casa comune», disse infatti nello scorso novembre, in occasione della sua visita a Hiroshima, condannando anche  il solo «possesso» delle armi atomiche. Un appello rilanciato oggi dai vescovi degli Stati Uniti – prima potenza atomica mondiale – che, «ricordando la violenza e l’ingiustizia del passato», invitano i governanti a «cercare sempre la via della pace» e a «trovare alternative alla guerra come strumento per affrontare le differenze e risolvere i conflitti fra i popoli».

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