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Il patriarca libanese Raï si appella all'Onu per un'indagine internazionale sulle esplosioni

Il patriarca libanese Raï si appella all'Onu per un'indagine internazionale sulle esplosioni

Parole dure del patriarca maronita card. Beshara Raï contro il governo libanese durante l’omelia di domenica 13 settembre: rischia di «assomigliare ai precedenti» che hanno «portato il Paese al collasso» e gli appare così poco affidabile da rivolgere un appello alle Nazioni Unite perché «impongano» una inchiesta internazionale «imparziale e indipendente» sulla doppia esplosione del 4 agosto al porto, costata la vita a 190 persone. Una proposta questa che non incontra il favore delle autorità libanesi, come rileva l’agenzia AsiaNews (14/9): «A differenza del porporato – scrive l’agenzia – i vertici politici e istituzionali del Paese dei cedri, in primis il presidente della Repubblica Michel Aoun, sono contrari all’inchiesta internazionale, perché rappresenterebbe un rischio per gli equilibri della nazione. Intanto continua il rimpallo di accuse e responsabilità sull’incidente, che finiscono per ostacolare ancor più un'indagine già di per sé complicata».

È probabile invece che attivisti e semplici cittadini concordino con il porporato, giacché sono molto critici nei confronti della magistratura che ha aperto due indagini (sulla catastrofe del 4 agosto e la seconda sull’incidente più recente, del 10 settembre) che sono ritenute, anche a livello internazionale, precisa AsiaNews, in gran parte inefficaci, prive di autorevolezza e che non porteranno a scoprire le vere cause della tragedia che ha colpito un’intera nazione. Proprio «il tergiversare delle indagini locali, le informazioni contraddittorie, le domande sollevate e il secondo incendio, oltre alla negligenza dei responsabili – ha detto Raï interpretando la sfiducia e la preoccupata insoddisfazione dell’opinione pubblica – ci spingono a chiedere un'indagine internazionale imparziale e indipendente». Cosa che non sarebbe un vulnus alla sovranità del Paese, perché, ha aggiunto, «la sovranità non è in contraddizione con la giustizia». «Non accettiamo più un governo che somigli ai precedenti, e che hanno portato il Paese al collasso».

*Cattedrale maronita di Saint Georges a Beirut. Foto tra da Pxfuel.com, immagine originale e licenza

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