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Una «ricostruzione sociale ed ecologica» contro la privatizzazione del mondo:

Una «ricostruzione sociale ed ecologica» contro la privatizzazione del mondo: "Credere" intervista Gaël Giraud

50enne, gesuita, economista, neo direttore del Centro per la giustizia ambientale della Georgetown di Washington, esperto di modelli di sviluppo e ricadute ambientali e autore, tra l’altro, di Transizione ecologica. La fiinanza a servizio della nuova frontiera dell’economia (Emi). Padre Gaël Giraud è protagonista dell’intervista di Gerolamo Fazzini sul numero di Credere in edicola a partire da domani, dal titolo: «Il grido dei poveri e del Creato è lo stesso: ascoltiamolo!».

A Fazzini Giraud racconta la sua parabola professionale e vocazionale, centrando l’attenzione sul suo impegno nella realizzazione concreta delle indicazioni fornite dall’enciclica “verde” di papa Francesco, la Laudato si’. «La ricostruzione sociale ed ecologica delle nostre società è il grande progetto che abbiamo l’opportunità di realizzare nei prossimi decenni. Non è un problema, ma la soluzione. Un progetto che unisce, anziché dividere, come invece fa l’utopia postliberale» che considera la Terra «come proprietà privata» e ritenendo di poterla usare e distruggere a proprio piacimento. «E prima o poi, anche il prossimo diventa proprietà privata», come dimostrano i processi di deregolamentazione in atto nel mercato del lavoro. A differenza di ogni alto bene, che può essere privatizzato, usato e consumato, dice Giraud, «non abbiamo un secondo pianeta. Questa unicità della Terra in cui viviamo si riferisce a un’altra, a quella della mia vita, alla tua. È qui, al crocevia di queste due unicità, che la tradizione spirituale cristiana può trovare cittadinanza nei dibattiti sulla questione ecologica. Se non siamo in grado, collettivamente, di prenderci cura della singolarità di ciascuna delle nostre esistenze, come ci prenderemo cura del pianeta, e viceversa?».

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