
Ora Trump può contare sulla Madonna. Per intercessione di mons. Viganò
Tratto da: Adista Notizie n° 33 del 26/09/2020
40385 WASHINGTON-ADISTA. La Madonna vota Donald Trump. Ne deve essere convinto l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti, mons. Carlo Maria Viganò, che ha arruolato la Vergine Maria in una singolare iniziativa elettorale per la rielezione di Trump alla Casa Bianca: Rosary Crusade, cioè una Crociata del Rosario.
Mons. Viganò, già star indiscussa dei vari Vatileaks, capofila dei «corvi» che periodicamente svolazzano attorno al Cupolone diffondendo notizie e pettegolezzi che filtrano dai sacri palazzi, prelato di punta della destra antibergogliana (v. Adista Notizie nn. 31, 3 e 36/18), l’ha annunciata lo scorso 8 settembre su LifeSiteNews, sito canadese che spesso fa da megafono all’oltranzismo cattolico che arriva da oltreatlantico, immediatamente rilanciata in Italia dall’ultraconservatore Stilum Curiae dell’ex vaticanista della Stampa Marco Tosatti: una preghiera collettiva del Rosario, per 54 giorni, perché l’Altissimo, per intercessione di Maria, confermi Trump come presidente Usa alle elezioni del prossimo 4 novembre.
«Nella recita del Rosario noi invochiamo la Vergine Santissima con tre preghiere semplicissime, tanto facili da poter esser recitate anche da un fanciullo: il Pater noster, l’Ave Maria e il Gloria Patri», spiega Viganò. «E a quelle parole, che salgono al trono glorioso sul quale siede Regina la nostra Madre, si commuove l’intera Corte celeste, è toccato di compassione il Cuore Sacratissimo di Gesù, è fermato il braccio della Giustizia divina. Ricorriamo quindi alla recita del Santo Rosario, cari fratelli e sorelle, in questo momento di tribolazione e di crisi. Facciamo anche noi violenza al Cielo, con la forza infallibile della preghiera che la Vergine Santissima ha insegnato a san Domenico e che nei secoli ha ottenuto la conversione dei peccatori, la salvezza delle Nazioni, la sconfitta del Nemico».
L’uso politico della Madonna e del Rosario a sostegno della destra e contro i nemici della fede – come sarebbero gli avversari di Trump: i democratici Joe Biden e la sua vice Kamala Harris – non è una novità (lo ha spiegato bene Iacopo Scaramuzzi nel recente Dio? In fondo a destra. Perché i populisti sfruttano il cristianesimo, Emi, 2020: v. Adista Notizie n. 29/20. È possibile acquistarlo presso Adista, scrivendo a abbonamenti@adista.it). Viganò si colloca pienamente in questa tradizione, come spiega bene nella meditazione, scritta di suo pugno, per accompagnare la Crociata del Rosario.
«San Pio V ordinò ai fedeli di recitare il Rosario per impetrare a Dio la vittoria nell’epica battaglia che oppose l’Armata Cristiana al Turco nelle acque di Lepanto: ancor oggi, a mezzogiorno, nelle nostre città risuonano le campane a ricordo del 7 Ottobre 1571 – scrive l’ex nunzio apostolico negli Stati Uniti –. Il Senato della Repubblica di Venezia volle onorare la Regina delle Vittorie facendo incidere queste parole a Palazzo Ducale: Non il valore, non l’armi, non i condottieri, ma la Madonna del Santo Rosario ci fece vincitori. Anche noi, che combattiamo senza un esercito schierato una battaglia ancor più cruenta contro un nemico ben più temibile, dobbiamo ricorrere al Rosario, con la stessa fiducia che armò il braccio dei valorosi condottieri di Lepanto». Quindi, aggiunge Viganò: «Preghiamo per gli Stati Uniti d’America; vepreghiamo per il nostro presidente; preghiamo per la sua vittoria, che il Signore Iddio degli eserciti, Dominus Deus Sabaoth, gli concederà, se saprà porsi sotto la Sua protezione e vorrà farsi paladino dei giusti e difensore degli oppressi. Preghiamo perché le insidie che il nemico invisibile trama nell’ombra vengano alla luce, e perché sia sconfitto chi vuole promuovere il vizio e il peccato, la ribellione ai Comandamenti di Dio e alle stesse leggi di natura. Preghiamo con la fiducia dei figli che ricorrono gementes et flentes alla loro Regina, affinché interceda presso il suo divin Figlio e ci ottenga la grazia di veder protetta l’amata Nazione americana e il mondo intero, difese le nostre famiglie, sconfitti i nostri avversari. Scriveremo anche noi: Non il valore, non la potenza dei media, non le risorse economiche, ma la Madonna del Santo Rosario ci fece vincitori. E così sia».
Come il presidente Usa, anche l’ex nunzio è iscritto al partito degli scettici e dei complottasti rispetto alla pandemia di Covid-19 (v. Adista Notizie n. 20/20). Nelle settimane in cui negli Stati Uniti infuriavano le manifestazioni dei protesta del Black lives matter (contro le violenze della polizia sugli afro-americani), sempre Viganò si schierava con Trump, affermando che «dietro gli atti vandalici e le violenze si nascondono ancora una volta coloro che, nella dissoluzione dell’ordine sociale, sperano di costruire un mondo senza libertà» (v. Adista Notizie n. 25/20). E ancora, scrivendo a Trump, Viganò disegnava le prossime elezioni presidenziale come uno scontro apocalittico: «Signor Presidente, stiamo assistendo in questi mesi al formarsi di due schieramenti che definirei biblici: i figli della luce e i figli delle tenebre. Nella società, Signor Presidente, convivono queste due realtà contrapposte, eterne nemiche come eternamente nemici sono Dio e Satana. E pare che i figli delle tenebre, che identifichiamo facilmente con quel deep state al quale Ella saggiamente si oppone e che ferocemente le muove guerra anche in questi giorni, abbiano voluto scoprire le proprie carte, per così dire, mostrando ormai i propri piani». Una lettera che poi lo stesso ha rilanciato su Twitter, invitando tutti i propri sostenitori a leggerla.
E ora la Crociata del Rosario per la rielezione di Trump. Al cospetto di mons. Viganò, anche Matteo Salvini, con il suo rosario tascabile, pare un dilettante.
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