Biodiversità europea verso un declino irreversibile: l'allarme dell'AEA, l'appello del WWF
«Agricoltura e silvicoltura non sostenibili, espansione urbana incontrollata e inquinamento sono i principali fattori a cui va imputato il drastico declino della biodiversità in Europa, un fenomeno che minaccia la sopravvivenza di migliaia di specie animali e habitat». Così ammonisce l’AEA (Agenzia Europea dell’Ambiente) che ieri ha pubblicato il Rapporto Lo stato della natura nell’UE, nel quale l’Agenzia sottolinea che «le direttive dell’Unione europea sulla tutela della natura e altre normative ambientali non sono ancora attuate dagli Stati membri. La maggior parte delle specie e degli habitat protetti non gode di un buono stato di conservazione ed è necessario un maggiore impegno per invertire la rotta».
L’AEA, si legge in un commento del WWF a margine della pubblicazione del Rapporto, lancia «un appello urgente agli Stati membri affinché intensifichino la loro azione per attuare le leggi sulla natura e i regolamenti ambientali esistenti nell'UE, compresa la disponibilità di sufficienti risorse finanziarie e umane per garantire un'efficace protezione della natura».
«Questo rapporto evidenzia quanto sia diventata urgente un'azione per salvare ciò che resta della natura europea», ha dichiarato Sabien Leemans (senior policy officer per la biodiversità presso l'Ufficio Politico Europeo del WWF). «Dopo il mancato rispetto della scadenza del 2020, la Commissione ha recentemente presentato la sua strategia per la biodiversità 2030, con obiettivi ambiziosi per la conservazione e il ripristino della natura. Questa strategia potrebbe essere una vera e propria svolta, ma solo se gli Stati membri la sosterranno e si concentreranno sulla piena e rapida attuazione delle misure necessarie». Subito, aggiunge lapidario Leemans, o per l’Europa sarà troppo tardi.
Agricoltura industriale, pesca eccessiva, silvicoltura insostenibile: tutti i nodi che l’Europa sarà chiamata ad affrontare e sciogliere in vista del 2030. «La prossima settimana, a livello di UE, saranno prese una serie di decisioni critiche», avverte il WWF. «Non solo i ministri dell'UE e il Parlamento europeo adotteranno le rispettive posizioni sul futuro della PAC (Politica Agricola Comune, ndr), ma anche i ministri dell'Ambiente adotteranno le conclusioni sulla Strategia sulla biodiversità dell'UE per il 2030. Il WWF sta esortando gli Stati membri e gli eurodeputati ad ascoltare le prove scientifiche schiaccianti, riorientando la PAC per sostenere un'agricoltura rispettosa della natura, e i ministri ad approvare pienamente la Strategia UE per la Biodiversità e i suoi impegni».
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