
Il 28 novembre, Concistoro "in remoto"? Un'ipotesi
«È più che plausibile pensare che la Santa Sede, i collaboratori diretti del Papa, stiano studiando e tengano sotto controllo l'intera situazione pandemica di Roma pensando al modo in cui si svolgerà il prossimo Concistoro del Pontefice per la creazione di 13 nuovi cardinali, programmato per il sabato 28 novembre». Se ne preoccupa il sito ilsismografo, considerando che la situazione sanitaria è peggiorata rispetto al momento dell’annuncio.
«Gli esperti e studiosi – informa il sito - stanno cercando per primo di individuare, allo stato attuale, il problema o i problemi, sapendo che il nocciolo del Concistoro è il momento in cui il Pontefice consegna personalmente al neo porporato l'anello, la berretta e la pergamena (assegnazione del Titolo o della Diaconia) e quindi il momento temporale in cui - nella Basilicadi San Pietro - da “cardinale annunciato” si diventa “cardinale creato”. La solennità è sottolineata dal fatto che prima di queste tre consegne i porporati pronunciano la Professione di fede e il loro giuramento».
Il pericolo del contagio non è solo durante la cerimonia, ma al momento delle cosiddette «"Visite di cortesia" ai neo cardinali. Sono visite che si svolgono in diversi ambienti vaticani con grandi affollamenti di parenti, fedeli e amici, in luoghi chiusi con limitata o scarsa ventilazione e che si raggiungono attraversando centinaia di metri tra corridoi e stanze».
«Il Concistoro del 28 novembre – si chiede allora il sito - si potrebbe fare a distanza, "da remoto"? Cioè, ogni porporato potrebbe ricevere l'anello, la berretta e la pergamena nel suo Paese? Si. Nulla lo vieta». D’altronde è già «accaduto diverse volte con i cardinali in pectore (creati di fatto in assoluto e rigoroso segreto, in particolare nei regimi comunista del dopo-guerra in Europa centrorientale). Non c'è scritto in nessun documento ufficiale vaticano che dev'essere il Papa in persona a dover fare le tre consegne».
«L'anziano cardinale Loris Capovilla», ricorda ilsimografo, «che fu segretario personale di Giovanni XXIII, cardinale creato da Papa Francesco, ricevete la berretta nella sua casa di Sotto il Monte (nord d'Italia e paese natale di Papa Roncalli), dalle mani del card. Angelo Scola. Lo stesso Giuseppe Roncalli ricevete la berretta dal Presidente della Francia che aveva questo privilegio nel caso dei porporati. È accaduto diverse volte con Francisco Franco in Spagna, pure in Portogallo e in Italia dove il Presidente Giovanni Gronchi fece questa consegna nel Quirinale al Nunzio Giuseppe Fietta (1958)». E vi sono altri esempi riportati dal sito. «Appare chiaro che le alternative sul modo di fare il Concistoro possono essere diverse», ipotizza e forse suggerisce Ilsismografo. Tutto è abbastanza semplice da attuare e dunque ci sono le condizioni strutturali per adeguarsi all'evolversi dello sviluppo pandemico».
* Foto di berretta cardinalizia tratta da philippi-collection.blogspot.com, immagine originale e licenza
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