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Tutelare i profughi del Tigray. L'appello di un sacerdote dell'eparchia di Asmara

Tutelare i profughi del Tigray. L'appello di un sacerdote dell'eparchia di Asmara

Il riconoscimento di uno status giuridico che tuteli i profughi eritrei che vivono nel Tigray, la regione settentrionale dell’Etiopia, è quanto chiede abba Mussie Zerai, sacerdote dell’eparchia di Asmara, da sempre impegnato nella tutela dei migranti. La loro situazione si è aggravata ulteriormente dopo che dal 4 novembre il governo federale etiope ha autorizzato un'offensiva militare nella regione, con l'accusa di tradimento e violazione della Costituzione per aver tenuto elezioni autonome malgrdo la decisione del governo di rinviarle. 

«Nel Tigray - spiega all'Agenzia Fides - vagano migliaia di eritrei spesso ridotti alla fame, esposti a ogni forma di sfruttamento e abusi. Questa situazione sta aumentando la disperazione creando le condizioni per coloro che trafficano gli esseri umani, l’esodo verso il Sudan e Libia va aumentando tutto a causa delle pessime condizioni di non accoglienza che trovano oggi in Etiopia».

All’Unione Europea, abba Mussie chiede di «investire risorse per rendere dignitosa l’accoglienza di questi profughi eritrei in Etiopia garantendo accesso al diritto di asilo, accesso allo studio, alle cure mediche, al lavoro». «Questo è il modo migliore - continua - per aiutare e accogliere i profughi vicino a casa loro. Altrimenti l’esodo verso l’Europa aumenterà con il triste conteggio di morti nel deserto e nel Mare Mediterraneo».

Per questo, sostiene il sacerdote eritreo, servirebbe un intervento diplomatico per sollecitare il governo etiope a tutelare i diritti, rilasciando un permesso di soggiorno a chi vive fuori dai campi profughi. Visto che la nuova policy è di non accogliere i civili nei campi profughi, molte donne e bambini sono senza tutela, senza alloggio in pieno emergenza coronavirus.

Ma servirebbe anche «garantire loro materiali (cibo, ripari, ecc.) per tutelarli e assistenza medica e psicologica. I ragazzi e le ragazze vanno aiutati a crescere secondo principi sani. Faccio appello a tutte le istituzioni dell'Alto Commissariato Onu per il Rifugiati e al governo etiope – conclude abba Mussie parlando con la Fides – perché si attivino tutti gli strumenti utili per alleviare le sofferenze di questi profughi molto vulnerabili».

*Tipico territorio del Tigray. Foto di Di Jialiang Gao, tratta da Wikipedia, immagne orginale e licenza

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