
Tigray: l'appello del presidente dei vescovi etiopi per gli sfollati
I dati, sempre incerti a causa dell'oscuramento mediatico imposto dall'inizio del conflitto nel Tigray, parlano di 950mila civili costretti ad abbandonare le proprie case e oltre 60mila emigrati nel vicino Sudan a causa del conflitto tra il governo centrale guidato da Abiy Ahmed Ali e il Fronte Popolare di Liberazione del Tigray).
Un appello al governo etiope a dimostrare solidarietà nei confronti delle vittime e dei rifugiati tigrini in fuga dalla guerra è stato diffuso dal cardinale Berhaneyesus Souraphiel (arcivescovo di Addis Abeba e presidente della Conferenza episcopale etiope).
Nel suo messaggio in occasione del Natale – che i cristiani copti etiopi celebrano nella notte tra il 6 e il 7 gennaio – il cardinale ha invitato i fedeli a «vivere insieme come fratelli e sorelle nonostante razza, tribù, colore, sesso ed età e inoltre, come una famiglia, a sostenersi e aiutarsi a vicenda come una cosa sola». Il cardinale ha poi ricordato alle autorità del Paese il rispetto della Costituzione e il loro dovere a tutelare la vita e i diritti delle persone. «tutto quello che accade ogni giorno nel nostro Paese, le grida e la sofferenza di molti, lo sfollamento, la morte di persone create a immagine e somiglianza di Dio, deve finire».
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