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La sfida della svolta green: il governo Draghi e gli auspici del WWF

La sfida della svolta green: il governo Draghi e gli auspici del WWF

L’idea di un nuovo Ministero per la Transizione ecologica, guidato peraltro da un tecnico di spessore, è piaciuta al WWF, che qualche giorno fa ha espresso «soddisfazione» e, in un periodo storico tanto delicato per il Paese e per il pianeta intero, ha auspicato «che gli interventi per la difesa della biodiversità e per la cura del territorio rimangano un asse portante dell’attività del neonato Ministero e diventino quindi i parametri guida della transizione». Il WWF chiede inoltre al nuovo governo di mantenere vivo «un confronto aperto e vivo» tra istituzioni, comunità scientifica e società civile ambientalista «in coerenza con le scelte fatte nell’ambito dell’European Green Deal e per la definizione dei nuovi contenuti del Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza».

Il WWF ha poi ricordato il “Il Patto per l’ecologia”, lanciato in occasione delle elezioni del 2018 con l’obiettivo di superare gli attuali limiti operativi del Ministero dell’Ambiente, riscuotendo l’adesione di «tutti i maggiori partiti che compongo l’attuale maggioranza (FI, Lega, LEU, M5S, PD)». Sarà da vedere, insomma, se l’istituzione del nuovo Ministero per la Transizione ecologica da parte di Draghi raccoglierà quella sfida a contribuire ad una conversione ecologica dell’economia, «come scelta competitiva su scala globale ed europea per migliorare l’efficienza e l’innovazione del sistema e che assicuri il benessere dei cittadini e garantisca un futuro al nostro capitale naturale e ai beni comuni (materiali e immateriali)».

Prima di ogni altra cosa, il governo dovrà metter mano in maniera «sostanziale» al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), «che ancora non risponde adeguatamente alle sfide green lanciate dall’Europa con lo strumento Next Generation Eu e che richiederà forti sinergie di visione con altri Ministeri chiave». Il WWF pensa, in particolare, al dicastero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Enrico Giovannini (docente universitario di Sviluppo Sostenibile, già presidente dell’Istat, fondatore dell’Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile-AsviS), «figura capace di dare una nuova impronta alle politiche infrastrutturali del Paese, a partire dall’elettrificazione del sistema dei trasporti».

Come si muoverà il governo Draghi su fondi europei, decarbonizzazione, energie rinnovabili, «riqualificazione e resilienza» del patrimonio naturale, tutela del territorio, prevenzione del rischio idrogeologico, adattamento ai cambiamenti climatici? Su questo si misurerà la vera svolta: «l’Europa chiede interventi innovativi e coerenti con le politiche Green».

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