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Colonia, la lettera pastorale del card. Woelki: chiedo scusa per i miei errori

Colonia, la lettera pastorale del card. Woelki: chiedo scusa per i miei errori

COLONIA-ADISTA. Nella sua lettera pastorale di Quaresima, letta nelle chiese il 21 febbraio, prima domenica di Pasqua, e resa disponibile anche in formato video, l'arcivescovo di Colonia card. Rainer Maria Woelki fa riferimento a un'immagine della Sacra Famiglia con il globo tra le mani dal titolo "Amare la vita" (Salmo 34:13), un'opera dell'artista contemporanea Beate Heinen del 1989 che raffigura un globo fragile e solcato da crepe, tenuto insieme solo dalle mani di Maria, Giuseppe e il bambino Gesù. È il mondo contemporaneo, spiega Woelki, segnato da persone in fuga, una crisi climatica che si intensifica, i senzatetto nelle strade, la crisi causata dal coronavirus, la divisione della società portata da esclusione e odio. E si addentra nelle profonde spaccature che attualmente attraversano l'arcidiocesi, dovute alle polemiche nate dalla sua decisione iniziale di non pubblicare, per presunte carenze metodologiche, un primo rapporto sulla gestione degli abusi relativi alla diocesi di Colonia, elaborato da uno studio legale di Monaco (che sembrava in realtà puntare il dito contro mons. Stefan Heße, in passato responsabile delle risorse umane dell'arcidiocesi, poi vicario generale, e dal 2015 arcivescovo di Amburgo, per aver insabbiato casi), e di commissionarne un secondo, affidato a un altro studio, che vedrà la luce a marzo. L'atteggiamento opaco di Woelki, che si è sempre presentato come paladino della trasparenza, ha provocato tensioni e proteste in diocesi e persino la richiesta delle sue dimissioni (v. Adista Notizie nn. 44/20, 2,3,6/21); Woelki ha poi cercato di correggere il tiro chiedendo scusa per gli errori commessi e promettendo di pubblicare anche il primo rapporto. La lettera pastorale va in questa stessa direzione: «La nostra convivenza, che nonostante alcune controversie dovrebbe essere una base solida nella nostra lotta per il presente e il futuro della Chiesa - e il nostro contributo nel mondo - è seriamente turbata. So che molte persone nella nostra Arcidiocesi (e non solo) mi ritengono personalmente responsabile», ha scritto il cardinale, ammettendo di aver commesso degli errori nella gestione dei reati di abuso. «Mi dispiace molto per tutto questo», ha dichiarato. 

 

Nel frattempo, la Federazione della gioventù cattolica tedesca (BDKJ ) di Amburgo ha chiesto mons. Heße rinunci al suo incarico episcopale fino a quando le accuse contro la sua gestione degli abusi all'epoca in cui era responsabile del personale a Colonia non saranno state completamente chiarite: «Il nostro arcivescovo - ha detto la presidente diocesana del BDKJ Joana Düvel - non può più ostacolare la pubblicazione dello studio dello studio legale di Monaco Westpfahl Spilker Wastl per chiarire i casi di abuso a Colonia». Heße, che ha sempre negato le accuse, poco prima della prevista pubblicazione dello studio aveva informato l'arcidiocesi di Colonia di una possibile violazione dei suoi diritti personali e non aveva escluso azioni legali. «Ad oggi, nessun vescovo tedesco ha tratto conclusioni dallo scandalo degli abusi", ha criticato Düvel. «Possiamo rinnovare la nostra Chiesa solo quando i nostri ministri finalmente affronteranno le loro responsabilità». L'organizzazione giovanile ha chiesto all'arcidiocesi di Amburgo di consentire un'indagine completa sui casi di abuso e di creare i presupposti legali per l'apertura degli archivi della Chiesa. 

 

* Foto di Raimond Spekking tratta da Wikimedia Commons, immagine originale e licenza

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