Nessun articolo nel carrello

Recovery Plan: «Il diavolo si nasconde nei dettagli». Una petizione di Greenpeace

Recovery Plan: «Il diavolo si nasconde nei dettagli». Una petizione di Greenpeace

Dopo un anno ci troviamo ancora in zona rossa, chiusi in casa per contenere il contagio. E cosa faremo in questo periodo «decisivo» sotto il profilo non solo sanitario ma anche economico e sociale? «Ecco cosa faremo», dice Greenpeace: «Nelle prossime settimane vigileremo su ogni riga del Recovery Plan (il diavolo può nascondersi nei dettagli!) e denunceremo ogni favore alle lobby fossili e inquinanti».

L’azione di monitoraggio accompagna, spiega l’organizzazione ambientalista, la petizione “Transizione ecologica: dalle parole ai fatti!”, che si può firmare sul sito di Greenpeace e che chiede al governo Draghi dieci iniziative urgenti e cruciali: «Sbloccare con investimenti e procedure semplificate il settore delle rinnovabili»; «bloccare le trivelle e i nuovi progetti fossili di stoccaggio della CO2»; «potenziare le infrastrutture di rete e investire in sistemi di accumulo dell’energia ed efficienza energetica»; «non finanziare più gli allevamenti intensivi e riconvertirli imponendo la netta riduzione degli animali allevati»; «promuovere un'agricoltura ecologica senza pesticidi, rispettosa di ambiente e biodiversità»; «ridurre i rifiuti prodotti disincentivando il monouso e lo spreco di risorse naturali»; «incentivare filiere del made in Italy orientate al riuso, riciclo, durabilità e riparabilità dei prodotti»; «riconvertire l'industria militare mettendo al centro della sua mission la lotta alle vere minacce a cittadini e ambiente»; «investire per proteggere almeno il 30% del nostro territorio e dei nostri mari entro il 2030 e rafforzare la tutela del patrimonio naturale italiano»; «promuovere la mobilità sostenibile e le aree verdi in città, dal centro alla periferia».

Il tempo di scelte coraggiose e concrete – a costo anche di contrastare gli interessi delle lobby industriali e militari – è ora o mai più, si legge nella petizione: «Siamo l’ultima generazione che può fermare lo sfruttamento illimitato delle risorse del Pianeta che ha causato il collasso ambientale e sanitario. Il Recovery Plan è l’occasione per fermare i cambiamenti climatici e ridisegnare il futuro del nostro Paese: non possiamo accontentarci di una pennellata di verde!».

Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.

Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!

Condividi questo articolo:
  • Chi Siamo

    Adista è un settimanale di informazione indipendente su mondo cattolico e realtà religioso. Ogni settimana pubblica due fascicoli: uno di notizie ed un secondo di documentazione che si alterna ad uno di approfondimento e di riflessione. All'offerta cartacea è affiancato un servizio di informazione quotidiana con il sito Adista.it.

    leggi tutto...

  • Contattaci

  • Seguici

  • Sito conforme a WCAG 2.0 livello A

    Level A conformance,
			     W3C WAI Web Content Accessibility Guidelines 2.0

50 anni e oltre

Adista è... ancora più Adista!

A partire dal 2018 Adista ha implementato la sua informazione online. Da allora, ogni giorno sul nostro sito vengono infatti pubblicate nuove notizie e adista.it è ormai diventato a tutti gli effetti un giornale online con tanti contenuti in più oltre alle notizie, ai documenti, agli approfondimenti presenti nelle edizioni cartacee.

Tutto questo... gratis e totalmente disponibile sia per i lettori della rivista che per i visitatori del sito.