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"Accogliere, proteggere, promuovere, integrare": appello delle suore scalabriniane

Riprendendo le parole di papa Francesco, che nel Regina Coeli dello scorso 25 aprile ha definito una «vergogna» l’abbandono di 130 migranti morti affogati nelle acque del Mediterraneo tre giorni prima, suor Neusa de Fatima Mariano, superiora generale delle Suore Missionarie di San Carlo Borromeo/Scalabriniane, ha diffuso il 28 aprile un appello all’accoglienza di quanti sperano in una vita migliore (o, spesso, semplicemente in una vita) nei Paesi più ricchi.

«La vergogna umanitaria dei nuovi migranti morti nel Mediterraneo – ha scritto – pone gli Stati nazionali davanti alla loro stessa responsabilità di dover rispondere al loro grido d’aiuto. Non possiamo voltarci pensando che l’unica emergenza di oggi sia la pandemia Covid. La crisi sociale, economica, le violenze, continuano a esserci quotidianamente in ogni angolo del pianeta. Assistere, quasi indifferenti, ad un ulteriore naufragio nel Mediterraneo, in un mondo che dovrebbe essere più solidale perché impegnato nella stessa battaglia della pandemia, vuol dire aver perso sul fronte della globalizzazione dei valori dell’identità dell’Europa, continente dove molti hanno sempre trovato spazio per realizzarsi come persone».

«La strategia per una politica che possa prevenire altre ecatombe – seguita il teso di suor Neusa - papa Francesco la ha lanciata da anni ed è fin troppo chiara: accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Ci uniamo alla voce accorata del Papa: potenziare i corridoi umanitari, valorizzare le reti di cooperazione internazionale, spingere a rafforzare le intese con chi per vocazione e carisma, sostiene in modo aperto e gratuito le politiche migratorie. E un pensiero va a Nadia De Munari, la missionaria laica uccisa brutalmente a colpi di machete in Perù. Offriamo la nostra preghiera perché si fermi questo clima d’odio che si somma alle tragedie del Mediterraneo. Non lasciamo affondare con gli ultimi 130 morti ogni appello».

*Foto tratta da Pixinio.com, immagine originale e licenza

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