
Inquietanti influenze. Un report sul rapporto tra industria militare e politica
Redatto da Transparency International-Difesa e Sicurezza (TI-DS), con il supporto della Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili (Cild) e dell’Osservatorio Mil€x sul commercio di armi, il rapporto Defence and Industry Influence in Italy svela l’influenza indebita dell’industria degli armamenti sull’agenda politica italiana. Il report di TI-DS, scrive l’Osservatorio Mil€x in un comunicato diramato ieri, afferma che «lo stretto rapporto fra industria della difesa e Governo italiano mette a repentaglio l’integrità e la responsabilità del processo decisionale politico».
Si va dalle «donazioni politiche» agli «incontri privilegiati con funzionari pubblici», dai «finanziamenti di think tank» al cosiddetto fenomeno delle “porte girevoli” (che indica il passaggio di alcune figure chiave dal settore privato a quello pubblico): «Le aziende del settore della difesa hanno un maggiore accesso a risorse, informazioni e contatti – spiega la nota – che possono tradursi in un’influenza eccessiva sulle politiche legate alla sicurezza nazionale». Una permeabilità agli interessi delle lobby e una debolezza che una democrazia solida non può permettersi.
Per questo, il report di Transparency International «invita il Governo italiano a comprendere meglio le debolezze del proprio sistema tali da esporre il processo decisionale ad un’influenza indebita da parte dell’industria della difesa, nonché ad affrontarle attraverso normative più rigorose, un controllo più efficace e una maggiore trasparenza».
«I settori della difesa e della sicurezza sono un terreno fertile per influenze illecite», sottolinea la direttrice di TI-DS Natalie Hogg. «Con budget enormi e stretti legami politici, accompagnati da alti livelli di segretezza e complessità, questi settori sono particolarmente vulnerabili. Nonostante gli evidenti fattori di rischio, i sistemi e le normative di controllo tendono ad essere tristemente inadeguati».
TI-DS, Osservatorio Mil€x e CILD chiedono dunque al governo Draghi di «definire un processo per la pubblicazione e la revisione di una strategia di difesa nazionale in maniera regolare, chiara, completa e che preveda la partecipazione di tutti i soggetti interessati, compresa la società civile»; di «regolamentare il lobbying e implementare un registro pubblico obbligatorio dei portatori d’interesse, con definizioni chiare e un’agenda pubblica degli incontri tra lobbisti e istituzioni, per consentire un controllo più efficace»; di «ampliare l’ambito di applicazione delle norme che disciplinano il cosiddetto fenomeno delle “porte girevoli” per prevenire i conflitti di interesse e ridurre le possibilità di influenze illecite»; infine di «aumentare la trasparenza del processo di gestione delle licenze sulle esportazioni, per consentire un monitoraggio più completo e significativo».
Sintesi del Rapporto in italiano
Presentazione del report oggi alle ore 15
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