
Vescovo croato: che i gay perdonino la Chiesa!
«Chiedo perdono alle persone omosessuali perché possono ancora sentirsi rifiutate dalla Chiesa» e «per non aver ricevuto quell'attenta guida pastorale che dovrebbe essere loro garantita». Così si è espresso il 17 maggio, Giornata mondiale contro l’omofobia, mons. Mate Uzinic, arcivescovo coadiutore di Rijeka dal 2020, in Croazia.
Ricorda mons. Uzinic che papa Francesco, in Amoris laetitia, nel 2016, affermava che «ogni persona, indipendentemente dall'orientamento sessuale, deve essere rispettata nella sua dignità e trattata con considerazione». «Mi dispiace – ha scritto su Facebook Uzinic – che ci siano ancora cattolici che non sono d'accordo».
La Croazia, membro dell'UE dal 2013, dove quasi il 90% delle persone è cattolico, negli ultimi anni ha assistito a una graduale liberalizzazione dei diritti dei gay. E tuttavia gli omosessuali subiscono ancora denigrazioni e minacce, perché la parte più conservatrice della società croata rifiuta di accettare la legittimità delle unioni gay.
*Una strada di Rijeka. Foto tratta da goolfreephotos, immagine originale e licenza
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!