Marcelo Barros: dalla "Laudato si'" alla "Fratelli Tutti", per una Teologia del Creato
Da quando la Laudato si’ è stata pubblicata, nel 2015, il mondo è cambiato. Apprezzata nella società civile, l’enciclica green di papa Francesco ha incontrato resistenze nelle élite economiche e politiche al potere. «Quasi tutti gli scienziati – denuncia il monaco benedettino brasiliano Marcelo Barros in un articolo sul periodico missionario dei comboniani Nigrizia – concordano nell’affermare che il Covid ha avuto un effetto più devastante di quanto si potesse immaginare, a causa della distruzione in atto del pianeta. Tuttavia, la piccola élite che domina la politica e l’economia mondiale non dà segnali di cambiamento in questa direzione».
Proprio la pandemia, spiega Barros, ha portato Paesi e persone ad un continuo isolamento. Per questo «oggi dobbiamo rileggere la Laudato si’ partendo da Fratelli Tutti. Le due encicliche si completano a vicenda. La fraternità umana proposta nella nuova enciclica va oltre l’umanità, perché apparteniamo alla grande comunità della Vita. È urgente unirsi per trasformare le società di oggi in “un’unica civiltà mondiale”».
La pandemia, aggiunge Barros, che per l’umanità ha significato morte e impoverimento, è stata una manna dal cielo per imprese farmaceutiche e delle biotecnologie: «Più la pandemia ha portato sofferenza e morte a milioni di persone, e più le industrie sanitarie e gli investitori hanno fatto della malattia stessa un’opportunità per aumentare i profitti». E così, anche nell’era del Covid, i ricchi continuano a diventare sempre più ricchi e i poveri a sprofondare. Per questo papa Francesco propone «una svolta decisa nel sistema mondiale» proponendo di «approfondire l’educazione e la spiritualità ecologica (n. 202 e seguenti) con la formazione verso un’alleanza tra gli esseri umani e l’ambiente (n. 209)». Che è poi il senso della «conversione ecologica» citata al n. 216.
Barros chiude citando l’esperienza virtuosa della Teologia del Creato, sostenuta e confermata dalla Laudato si’, che si pone in dialogo «con le nuove ricerche e scoperte della cosmologia, con le tradizioni orientali e la spiritualità dei popoli originari». Producendo una sensibilità nuova, capace di includere «il recupero di una profonda spiritualità ecologica contenuta nelle tradizioni indigene e africane».
Adista rende disponibile per tutti i suoi lettori l'articolo del sito che hai appena letto.
Adista è una piccola coop. di giornalisti che dal 1967 vive solo del sostegno di chi la legge e ne apprezza la libertà da ogni potere - ecclesiastico, politico o economico-finanziario - e l'autonomia informativa.
Un contributo, anche solo di un euro, può aiutare a mantenere viva questa originale e pressoché unica finestra di informazione, dialogo, democrazia, partecipazione.
Puoi pagare con paypal o carta di credito, in modo rapido e facilissimo. Basta cliccare qui!