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Il Covid e le saggezze nascoste: un libro di Marinella Correggia

Il Covid e le saggezze nascoste: un libro di Marinella Correggia

Tratto da: Adista Notizie n° 24 del 26/06/2021

40713 ROMA-ADISTA. Di Covid si è parlato tantissimo; anzi, non si è parlato praticamente di altro dal marzo del 2020. Riflettere però criticamente sul Covid – e su tutte le implicazioni e le conseguenze che la pandemia ha generato e che hanno provocato la pandemia – è assolutamente indispensabile, soprattutto per chi pensa all’informazione come a uno strumento di militanza consapevole, oltre che di coscienza.

Covid e le saggezze nascoste (Libri dei consumatori, pp. 208, euro 10: il libro, al prezzo scontato di 9 euro può essere richiesto anche a Adista, tel. 06/6868692; email: abbonamenti@adista.it) è un saggio di quelli che un tempo si chiamavano di “controinformazione”, perché dà conto in maniera documentata anche di quegli aspetti di cui si parla poco o di cui si tace. L’autrice è Marinella Correggia (nota al pubblico di Adista perché autrice di Cucinare in pace, un piccolo testo che ha avuto molto successo presso i nostri lettori, a cui l’autrice ha fatto seguire una rubrica video sul sito di Adista – “Mangiare in pace” – iniziata alcuni mesi fa), che da decenni si occupa a titolo volontario di campagne contro le guerre e di azioni per la riconversione ecologica e il rispetto dei viventi. Sostiene progetti nel campo della restituzione internazionale e dei bisogni fondamentali (cui ha destinato tutti i proventi del suo libro).

Un tema come quello del Covid va affrontato in maniera lucida e rigorosa, lontana da ogni approccio emotivo, suscitato magari da paure alimentate da informazioni martellanti, incomplete o giocate sul sensazionalismo e sulla superficialità. Anche perché, come scrive Correggia nella prefazione, il virus ha davvero provocato un cortocircuito a tutti i livelli, con «governi-media-esperti di tutto il mondo apparentemente uniti nelle misure di emergenza contro il nemico alieno», ma in un contesto in cui si intrecciano «interessi economici in vorticoso agguato, geopolitica in movimento e un chiaro uso strumentale dell’isteria: pochi governanti se ne sono sottratti».

I capitoli affrontano diversi aspetti legati alla pandemia. Anzitutto l’origine del virus, con l’analisi dei 4 scenari contenuti nella relazione fatta dal team di esperti dell’Oms che ha visitato Wuhan nella primavera del 2021. «Primo: trasmissione zoonotica diretta da un serbatoio animale alla popolazione umana. Secondo: introduzione del virus mediante un’altra specie, un ospite intermedio, potenzialmente più vicino agli umani, nella quale il virus si sarebbe meglio adattato e avrebbe potuto circolare per poi fare il salto di specie. Terzo: trasmissione o contaminazione attraverso la catena alimentare del freddo. Quarto: rilascio accidentale da un laboratorio». Nel rapporto dell’Oms «la prima ipotesi è ritenuta “possibile”. La seconda “probabile o altamente probabile”. La terza “possibile”. La quarta “estremamente improbabile”».

Nel secondo capitolo vengono esaminate “Le saggezze nascoste” che possono aiutare nella prevenzione del Covid. Ma anche cure tempestive e semplici, spesso ignorate – e di cui comunque si parla pochissimo – ma preziose e supportate da studi e letteratura scientifica. Minerali, vitamine, olii essenziali, alimentazione sana e attenta, aria pulita; si tratta di rimedi facili da reperire e a basso costo, ma scarsamente divulgati dall’informazione e dalle autorità governative. Correggia parla poi anche delle vicende (cui non sono estranee logiche industriali e di profitto) che hanno caratterizzato farmaci o terapie come il remdesivir, idrossoclorichina, plasma terapia, ivermectina.

Il libro esamina poi la strategia, rivelatasi assai più vincente della ospedalizzazione, messa in atto nelle realtà in cui si è privilegiata la casa come luogo di cura e la medicina territoriale e “porta a porta” come assistenza sanitaria privilegiata. Interessante inoltre il capitolo sulle “cure degli altri”, ossia sulle strategie attuate in altri Paesi (ad esempio Cuba), e come essi abbiano affrontato il problema pandemico in maniera diversa dal modello europeo o occidentale (che, a dispetto dei risultati, pretende di indicare soluzioni uniche nella lotta al Covid-19). Nel libro vengono inoltre raccontate esperienze internazionali come ippocrate.org. rete di medici ricercatori, operatori della sanità, operatori nel sociale che presta soccorso medico via email.

Inoltre, l’autrice mette al centro della sua riflessione i profondi mutamenti intervenuti nel rapporto dell’uomo con gli ecosistemi e i meccanismi mediante i quali l’azione distruttiva nei complessi equilibri dinamici della biosfera possono nuocere alla salute. Lo fa a partire da un rapporto della Humane Society, che – parlando degli allevamenti intensivi – «individua cinque fattori di rischio: l’espansione degli allevamenti in aree selvagge mette specie selvatiche e addomesticate a stretto contatto, favorendo gli “spillo ver” di virus; tenere un gran numero di animali in ambienti chiusi, in condizioni di stress, facilita l’amplificazione virale; la concentrazione degli allevamenti in una determinata area geografica aumenta il rischio di diffusione di agenti patogeni; il commercio globale di animali vivi» che «consente agli agenti patogeni di diffondersi ulteriormente». Senza dimenticare, scrive Correggia, che «il clima è fra i fattori che hanno un impatto sui patogeni (resistenza, selezione), sugli ospiti (livello dell’immunità, aspetti di ecologia umana come i movimenti migratori), sui vettori, sulle dinamiche epidemiologiche».

In chiusura, una parte dedicata allo spinosissima questione dei vaccini e della loro obbligatorietà: quella che stiamo vivendo, spiega l’autrice, «è la vaccinazione di massa più di massa della storia. Per forza dunque al di là degli aspetti sanitari, si intrecciano affari privati, geopolitica, relazioni fra Stati, veri egoismi e presunti altruismi, dichiarazioni enfatiche e corse scomposte all’accaparramento delle dosi, l’idea di equità finalmente tirata in ballo come per nient’altro». In un sistema nel quale anche la produzione farmaceutica è in mani private e protetta da brevetti, «la più grande e accelerata operazione sanitaria della storia non può che essere anche un business stellare. Considerando i prezzi praticati e la dimensione della domanda globale (stimata in 10-14 miliardi di dosi), il ricavato per il 2021 potrebbe superare i 100 miliardi di dollari; più l’aumento dei loro titoli in borsa. E l’acquisizione di un potere gigantesco nei confronti degli Stati». L’autrice si concentra anche sulle vicende legate ai colossi finanziari che producono i vaccini. Come Pfizer, «il primo colosso di Big Pharma ad aver presentato in società, lo scorso novembre a mezzo stampa (insieme al partner BioNTech), il proprio candidato vaccino, poi promosso dalle agenzie di certificazione. Un passato malfamato: esperimenti in Africa che hanno lasciato bambini disabili, cause legali legate agli effetti indesiderati dei farmaci, intrecci sfrenati con la politica, inquinamento». 

Immagine di copertina ritagliata, Luce d'albero di Luce d’Albero, olio su tela di Elide Cabassi 

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